Trieste – La dimensione delle imprese colpite dalla crisi, le caratteristiche dei lavoratori coinvolti, le conseguenze per il territorio: sono questi i riferimenti di uno studio prodotto dall\’Agenzia regionale del lavoro e illustrato oggi dall\’assessore al Lavoro Alessia Rosolen per implementare le informazioni statistiche mensili sulla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria. ''Lo studio consente di valutare i numeri in una prospettiva diversa e piy utile – ha detto l'assessore – sia al lavoro dei Centri per l'impiego che alla gestione, da parte delle pubbliche amministrazioni, dei programmi da attuare a favore di aziende e lavoratori''. Lo studio evidenzia che nel 2009 i lavoratori effettivamente sospesi dal lavoro sono 35.856, a cui si aggiungono i 13.125 lavoratori coinvolti nella CIGS ed i 5.656 nella CIG in deroga, per un totale di 54.637 unit`. ''Se a questo – rileva l'assessore – aggiungiamo i 13.000 lavoratori attualmente inseriti nelle liste di mobilit`, si raggiunge il dato complessivo, di quasi 68.000 unit`''. Le imprese che nel 2009 hanno presentato domanda di CIGO sono state 1.074, per un organico complessivo di 54.620 lavoratori. Complessivamente sono state 7.397 le domande di CIGO presentate, con un valore medio di 7 domande per ogni impresa richiedente, pari ad una richiesta di lavoratori di oltre 200 mila unit`, un valore che supera di quattro volte l'organico totale delle imprese richiedenti. Sempre sul versante delle domande, nel 2009 solo il 24 per cento delle unit` aziendali ne ha fatto una sola, mentre il 41 per cento ha presentato istanza da 2 a 5 volte. Il restante 35 per cento ha richiesto il trattamento di cassa piy di 5 volte ed in questo gruppo 167 imprese hanno inoltrato piy di 10 domande. ''Il fenomeno – spiega l'assessore – vale esclusivamente per la CIGO, ma spiega bene come il numero dei lavoratori richiesti finisca per superare di 4 volte l'organico complessivo delle imprese richiedenti''. Per quanto concerne la distribuzione territoriale, la provincia di Gorizia registra 910 domande di CIGO, suddivise su 150 sedi d'impresa e con il coinvolgimento di 3.335 lavoratori. La provincia di Pordenone conta 2.627 domande ripartite in 543 sedi aziendali con 9.000 lavoratori coinvolti, mentre in quella di Trieste sono state 408 le domande di CIGO, suddivise tra 86 sedi aziendali con 2.300 lavoratori coinvolti. ''La provincia di Udine h al primo posto – rileva l'assessore Rosolen con 3.452 domande di CIGO ripartite tra 686 sedi d'impresa e 11.000 lavoratori coinvolti''. ''In sostanza – continua – Udine detiene il primato in termini di imprese coinvolte mentre quella di Pordenone detiene il primato per la quantit` dei lavoratori interessati''. In questo quadro, il Centro per l'impiego piy impegnato per quanto concerne la CIGO h stato quello di Pordenone, con quasi 11 mila lavoratori coinvolti. Seguono, a discreta distanza, il CPI di Udine e di S. Vito al Tagliamento, con poco piy di 3.000 unit`, e quelli di Trieste e Sacile con quasi 2.400 unit`. ''L'andamento della CIGS – conferma l'assessore Rosolen, ha coinvolto nel 2009 un numero decisamente inferiore di imprese e lavoratori''. In tutto le imprese sono 134, mentre i lavoratori toccano quota 13.125 e di questi 2.043 sono stati dichiarati in esubero. Il numero medio di addetti coinvolti da CIGS per impresa h di 98 per ciascuna azienda e, analizzando la dimensione di genere, si rileva che la quota di lavoratrici h di circa un terzo (4.154 donne contro 8.971 maschi). Dal punto di vista della dimensione aziendale, 16 possono esser definite grandi imprese, 44 sono medie e 74 piccole. Il maggior numero delle grandi, medie e piccole imprese h sempre presente in provincia di Udine, che evidenzia i valori piy alti sia per le imprese che per i lavoratori coinvolti, dal momento che 76 imprese hanno ricorso alla CIGS per un totale di 6.995 lavoratori di cui 1.213 dichiarati in esubero. In provincia di Pordenone 37 imprese hanno fatto ricorso alla CIGS per un totale di 4.581 lavoratori, di cui 676 in esubero, in quella di Gorizia 13 imprese per un totale di 1.350 lavoratori di cui 112 in esubero e in quella di Trieste 8 imprese per 199 lavoratori, di cui 42 dichiarati in esubero.
Dei 13.125 lavoratori in trattamento di CIGS nel 2009, 9.837 hanno la qualifica di operaio e 3.288 (il 25 per cento) sono impiegati, quadri o dirigenti. Il numero maggiore di impiegati in CIGS si registra a Trieste, con il 32,2 per cento. Seguono Pordenone con il 26,0 per cento, Udine con il 25,5 per cento, e Gorizia con 17,8 per cento. I settori piy colpiti sono quello meccanico, con 49 imprese e 4.626 addetti prevalentemente localizzati in provincia di Udine e Pordenone, l'industria elettronica, che coinvolge 9 imprese e 2.525 addetti concentrati in buona parte in provincia di Pordenone, l'industria metallurgica, che coinvolge 7 imprese e 1.959 addetti concentrati in provincia di Udine (buona parte sono lavoratori dell'ABS di Pozzuolo del Friuli e di Ferriere Nord di Osoppo), l'industria del legno, che coinvolge 27 imprese e 1.999 addetti concentrati in maggioranza nella provincia di Udine, Gorizia e Pordenone. Non sono trascurabili nemmeno le situazioni di difficolt` che emergono dai comparti della chimica, che coinvolge 2 imprese e 282 addetti concentrati in provincia di Udine, della gomma-plastica, che coinvolge 6 imprese e 323 addetti concentrati in provincia di Pordenone e Udine, della carta, che coinvolge 2 imprese e 212 addetti concentrati in provincia di Udine, dell'edilizia, che coinvolge 8 imprese e 528 addetti concentrati in provincia di Pordenone e Udine e del tessile, che coinvolge 4 imprese e 158 addetti concentrati in provincia di Udine e Pordenone.