Udine, 29 apr – Gli agricoltori che nel Friuli Venezia Giulia decidessero di impiantare coltivazioni OGM, al momento incorrerebbero in pesanti sanzioni penali. Lo ha ricordato a Udine, nella sede della Regione, l'assessore alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, il quale ha convocato un incontro con i media per chiarire gli aspetti legati alla piantagione di sementi OGM a titolo sperimentale, paventata da alcuni agricoltori.
Quella dell'assessore Violino non intende essere una minaccia, bensì la segnalazione dovuta, e voluta, agli agricoltori, affinché evitino di incorrere, ancorché operando a titolo sperimentale, ignorando le leggi nazionali in vigore in materia di organismi geneticamente modificati, nelle sanzioni dello Stato.
Sanzioni che consistono nell'ammenda, prevista fino a 50 mila euro, e nell'arresto, da sei mesi a tre anni.
E' tuttora infatti in vigore un decreto legislativo, il numero 212 del 2001, che impone a tutti coloro che intendano utilizzare nelle loro campagne sementi delle varietà OGM, di richiedere, e ottenere, una specifica autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Autorizzazione che risulterebbe come una deroga al divieto
all'impianto di organismi geneticamente modificati.
La Regione, come ha precisato Violino, intende dare in merito una risposta concreta in termini legali e in termini giuridici. Al momento, nel Friuli Venezia Giulia vi sono due iniziative, una favorevole e una contraria all'impiego di sementi OGM. Una proposta di legge di iniziativa consiliare è infatti stata depositata presso la seconda Commissione del Consiglio regionale. Essa mira a consentire la coesistenza sul nostro territorio di coltivazioni OGM con quelle tradizionali.
Parallelamente un gruppo di 55 associazioni del mondo rurale si sta battendo contro gli OGM. A livello comunitario, come ha ricordato l'assessore Violino, la Commissione europea si dovrebbe esprimere sull'orientamento relativo al principio della coesistenza di colture geneticamente modificate con quelle tradizionali.
Ma attualmente, dunque finché la materia non sarà chiarita definitivamente, anche con iniziative della Regione, gli
agricoltori che impiantino OGM nelle loro campagne rischiano sanzioni pesanti.
A vigilare sono chiamati il Corpo forestale regionale, quello dello Stato, gli organismi delle forze di polizia legati alla salvaguardia dell'ambiente.
E proprio il Corpo forestale regionale, come ha specificato il direttore centrale delle Risorse Agricole e Forestali, Luca Bulfone, provvederà alla prevenzione e alla repressione degli illeciti in materia.
Inoltre anche l'ERSA, l'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, come ha ricordato il direttore generale, Enzo Mirko Bellini, ha l'obbligo di vigilanza in merito alla produzione di materiali e sementi.