FVG: PRESENTATO NUOVO SISTEMA INFORMATIVO DIFESA SUOLO

551

Una filosofia, quella della Regione per la prevenzione dei rischi di carattere idrogeologico, che a conclusione del convegno di Tolmezzo su \”Il dissesto idrogeologico in Friuli Venezia Giulia conoscenza e prevenzione efficace\”, è stata ribadita del consigliere regionale, Luigi Cacitti, intervenuto a trarre le conclusioni, e che ha ricordato che è stato calcolato il costo del dissesto. Per ogni euro non speso in fase di prevenzione, ha detto, se ne dovranno spendere poi almeno 5 nella fase dell\’emergenza da calamità. Le assise di Tolmezzo sono state l\’occasione per la presentazione del nuovo Sistema informativo Difesa del Suolo (SISD), illustrato da Fabio Di Bernardo, della Protezione civile. Si tratta di uno strumento informatico che raccoglierà i dati sulla situazione del territorio provenienti da vari enti e soggetti, sintetizzandone i contenuti per poi inserirli nel catasto o archivio delle frane del Friuli Venezia Giulia, che farà parte integrante del sistema. Al SISD, che sarà aggiornato costantemente, parteciperanno vari soggetti: la Protezione civile, che è depositaria dell\’archivio, i Servizi geologico e dell\’Idraulica della direzione centrale Ambiente e Lavori Pubblici, e la direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali. Nel corso dei lavori odierni sono intervenuti: Mario Ravalico, sul ruolo del servizio geologico della Regione nella gestione dei dissesti idrogeologici; Paolo Paronuzzi, dell\’Università di Udine, sulla reinterpretazione della frana del Vajont a 50 anni dal disastro; Federico Agliardi, dell\’Università Bicocca di Milano, sulla pericolosità e rischio per caduta di massi e in particolare sul progetto Interreg MASSMOVE; Franco Cucchi, dell\’Università di Trieste, sulla pericolosità e rischio da colate detritiche; Marco Borga, dell\’Università di Padova, su pericolosità e rischio per frane superficiali; e Riccardo Ramella, dell\’Istituto nazionale di oceanografica e di geofisica sperimentale di Trieste, sul monitoraggio delle frane.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here