La Regione, attraverso la Veneto Sviluppo e con il supporto della Banca Europea per gli Investimenti e l’ISA (Istituto per lo Sviluppo dell’Agroalimentare), attiverà in tempi brevissimi (un mese, un mese e mezzo) meccanismi di finanziamento molto convenienti per investimenti strategici nei settori agricolo e agroalimentare. Lo ha annunciato oggi l’assessore all’agricoltura Franco Manzato nel corso di una visita alla Cantina Valpolicella di Negrar. Quello di Manzato è stato un sopralluogo per nulla casuale alla struttura sociale, creata nel 1933 per esaltare il territorio “contro gli astuti industriali”, che è stata nel 1938 la culla dell’Amarone, il luogo dove è nato questo grandissimo vino tra i più apprezzati e invidiati del mondo. Il presidente Luigino Galvani, il direttore generale Daniele Accordini e l’intero consiglio di amministrazioni hanno illustrato all’assessore le iniziative in corso per affrontare ancora meglio il mercato: un centro accoglienza per visitatori, ospiti e buyers e una nuova cantina sotterranea per botti e acciai. Si tratta di azioni che non hanno potuto usufruire degli aiuti del Programma di Sviluppo Rurale, ma che potranno comunque essere validamente supportati dall’ingegneria finanziaria innovativa della Regione, al di fuori di bandi e ad un “costo” complessivo equiparabile a quello del sostegno comunitario. In sostanza – ha spiegato Manzato – mentre il PSR è intervenuto all’inizio dei progetti con un contributo a fondo perduto, il meccanismo di supporto e garanzia agli investimenti che abbiamo definito prevede l’anticipo dell’intero investimento da parte del sistema bancario, con il supporto di Veneto Sviluppo, Bei e Isa, e la sua restituzione in 5 o 10 anni a tasso estremamente contenuto. La Cantina Valpolicella, sempre orientata ad esprimere qualità e innovazione, facendo nel contempo da collegamento diretto tra produttore e consumatore, ha generato lo scorso anno un fatturato di circa 24 milioni di euro, mettendo tra l’altro sul mercato un milione di bottiglie di Amarone. Della produzione, ottenuta da oltre 135 mila quintali di uva prodotti in circa 600 ettari di vigneti da 211 soci conferenti, solo il 40,15 per cento viene commercializzata in Italia, mentre il 59,85 per cento viene esportata in 26 Paesi, principalmente nel Centro e Nord Europa, Regno Unito e Stati Uniti, ma anche in Giappone, Cina, India, Russia, Sud America e Australia.
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