Donazzan presenta rapporto 2011 Veneto Lavoro: crisi diluita, assunzioni in crescita, occupazione in calo

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Come si sta ridefinendo il mercato del lavoro nel Veneto dopo lo shock del 2008-2009? A questa domanda dà una riposta il Rapporto 2011 di Veneto Lavoro che prende in esame il 2010 con una proiezione anche sui primi tre mesi del 2011, presentato stamani a Vicenza, presente l’Assessora regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan. In estrema sintesi: nel 2010 si è determinata una ripresa delle assunzioni dovuta alla riattivazione della domanda estera, ma l’occupazione non è cresciuta perché il numero dei licenziamenti si è mantenuto alto e il turnover della forza lavoro non è stato rimpiazzato; inoltre una sacca di lavoratori sostenuti dagli ammortizzatori sociali diluisce nel tempo la contrazione dell’occupazione e rallenta l’aumento del tasso di disoccupazione.
“C’è ripresa. Si deve parlare di ripresa – ha affermato Donazzan nella sede del Complesso Universitario di Vicenza dove si è svolto il convegno – come evidenziano i numeri del Rapporto 2011 che mostrano un mercato del lavoro sostanzialmente sano. L’export ha ripreso, molte aziende stanno andando bene, le assunzioni aumentano pur con un’occupazione generale leggermente diminuita. Il Veneto in questi due anni ha dovuto, sostanzialmente, fare una cura dimagrante, ha perso una taglia da quando nel 2008 si è raggiunto il massimo picco di occupazione e il minimo di disoccupazione. Oggi si può parlare di un mercato del lavoro un po’ più stabile, un po’ più legato al reale fabbisogno delle nostre imprese”. L’Assessore regionale non ha mancato di sottolineare l’esigenza di rivisitare il sistema: “Ora ci stiamo riorganizzando. Ma c’è difficoltà nel primo inserimento nel mondo del lavoro. Parliamo dei giovani ovviamente, innanzitutto quelli inoccupati, che non lavorano e non lo cercano neppure il lavoro; parliamo delle persone che hanno perduto il posto di lavoro da qualche anno e che devono reinserirsi; e, sul fronte degli ammortizzatori sociali, dobbiamo stimolare il mondo dell’impresa a ‘entrare nelle crisi’. Gli ammortizzatori sociali sono serviti bene a sopportare la terapia d’urto della crisi. Da oggi in poi andranno usati con maggiore oculatezza non solo per la grandissima consistenza delle cifre e il loro utilizzo ma perché dobbiamo saper entrare in ogni singola crisi aziendale che ha caratteristiche e profili specifici. Confermo comunque che gli ammortizzatori sociali avranno la copertura per tutto il 2011. Ora – ha proseguito – dobbiamo mettere a punto delle politiche attive sulla formazione, nell’investimento del capitale umano, nel rapporto con le imprese. La Regione oltre al Tavolo sulla Concertazione sociale con le parti sociali sta avviando un Tavolo per lo Sviluppo per avviare una strategia complessiva e strategica fra tutti gli assessorati regionali”.
Da parte sua Sergio Rosato, Direttore di Veneto Lavoro ha dichiarato: “La curva discendente della crisi occupazionale si è fermata, assistiamo a una modesta ripresa, il mercato del lavoro sta cambiando; le aziende soprattutto quelle industriali dovranno ristrutturarsi; il sistema di istruzione e formazione dovrà orientare in modo più efficace i giovani”.

L’occupazione dipendente (tempo indeterminato, tempo determinato, apprendistato e inserimento, somministrazione (l’ex lavoro interinale, lavoro in affitto da agenzie). Tra il 26 giugno 2008 e il giugno 2010 c’è un saldo negativo di 70 mila unità (di cui 50/60 mila provenienti dal solo settore industria).
Diverso l’andamento dei ‘dintorni’ del lavoro dipendente; per il lavoro intermittente cioè a chiamata al 31 dicembre 2010 risultano 49 mila posizioni aperte rivolte soprattutto a nel comparto turistico-alberghiero; per il lavoro occasionale accessorio: a marzo 2011 sono 2.330.000 i voucher venduti nel Veneto pari al 15% della percentuale nazionale.
Per il lavoro parasubordinato (principalmente nella Pubblica Amministrazione) al 31 dicembre 2010 risultato 31.700 posizione aperte.
Per il lavoro domestico nel 2010 risultano nel 2010 ci sono state 23 mila assunzioni.
Per i lavori socialmente utili si è avuta una triplicazione del triennio 2008-2010, arrivando nel 2010 a 2500.
L’evoluzione della disoccupazione : ora è al 6% rispetto a una media nazionale di più dell’8%, si alzerà di qualche 0, % nel 2011non di più; nel 2010 122 mila unità con l’87% del totale disoccupati veri e propri mentre cresce il numero dei giovani che chiede di entrare nel lavoro e anche i lavoratori che si iscrivono dopo il licenziamento (33%); gli stranieri rappresentando un quarto della disoccupazione.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali: nel 2010 la cig ha coperto l’astensione completa dal lavoro di oltre 40 mila lavoratori (10 mila per la ordinaria, 23 mila per la straordinaria e oltre 7 mila per quella in deroga; in crescita sostenuta l’inserimento nelle liste di mobilità: sono 10.221 nel 2010.
Le provincie venete che hanno sofferto di più la crisi sono state Vicenza e Treviso, poi sono arrivate anche Padova e Venezia; Verona ha avuto un impatto minore perché è molto più diversificata produttivamente e perché ha tenuto alla grande l’agroalimentare. Per quanto riguarda la cassa integrazione diminuisce quella ordinaria e aumenta la straordinaria ma è arrivata al massimo quella in deroga sono tre anni che è stabile.

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