Manovra correttiva. Le Associazioni del settore automotive rivolgono un altro accorato appello alle Istituzioni: “Rivedere norma su IPT”

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Le Associazioni di categoria che rappresentano l’intera filiera dell’auto (ANFIA, ANIASA, ASSILEA, FEDERAUTO e UNRAE), esprimono, ancora una volta, forti perplessità sulla modifica dell’IPT, che potrebbe comportare, in media, un raddoppio dell’attuale tariffa.
Infatti, la “Manovra correttiva di Ferragosto”, che in questi giorni è al vaglio del Senato, contiene, all’articolo 1, comma 12, una disposizione relativa alla modifica dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT), che porterà ad un ulteriore aggravio della tassazione sugli autoveicoli nuovi e usati. Se la norma dovesse essere approvata definitivamente, si avrebbe un’imposizione fiscale che rischia di deprimere ulteriormente il mercato dell’auto, oltre che comprimere le entrate sul fronte dell’IVA, già diminuite di quasi 2 miliardi rispetto al 2008. Peraltro, non si tratta di norma una tantum: già da alcuni mesi il settore automotive è oggetto di altri interventi fiscali, quali l‘aumento delle accise sui carburanti, l’incremento della tassazione RCAuto e la recente introduzione del “superbollo”. Si tratta, quindi, dell’ennesimo duro “colpo” per il comparto dell’auto, che più di ogni altro contribuisce in termini occupazionali, economici e finanziari al Sistema-Paese. La misura varata causerà pericolosi effetti negativi sulle vendite di veicoli nuovi e usati e, più in generale, sullo stato di salute dell’intero settore, che negli ultimi mesi sta assistendo ad una forte flessione delle vendite di autovetture, come non si vedeva da oltre vent’anni. Le Associazioni di categoria, nell’esprimere preoccupazione per la situazione che si verrebbe a creare, auspicano che possa essere trovata un’adeguata soluzione, in linea con l’ordine del giorno accolto nel luglio scorso dal Governo, con un impegno ufficiale a non dare seguito alla revisione parziale dell’IPT, in attesa di una riforma
complessiva prevista con la Legge di Stabilità.

E’, quindi, urgente rimuovere dalla Manovra in discussione la disposizione che modifica l’IPT, poiché questo provvedimento, oltre che sul mercato, avrà un sensibile impatto anche sugli automobilisti, considerato che nel solo settore delle autovetture, tra vendite di veicoli nuovi e passaggi di proprietà di usati, vengono annualmente effettuate circa 5 milioni di operazioni, e l’aumento medio derivato dalla nuova formulazione della norma sarà di circa il 50%, pari a poco meno di 1,5 miliardi di euro.
I ristretti tempi di entrata in vigore recheranno altresì indubbi disagi e difficoltà operative in sede di esecuzione dei nuovi adempimenti ai contribuenti, agli operatori della filiera auto e agli operatori istituzionali. E’ in corso la disamina degli emendamenti in Commissione Bilancio del Senato: come operatori del comparto ci auguriamo che Parlamento e Governo possano addivenire ad una soluzione equa e condivisa della problematica IPT, in un’ottica di equilibrio finanziario e stimolo alla ripresa economica.

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