La Kobell, la macchina fotografica di Giacomelli

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La Kobell era la famosa, preziosissima ed amatissima macchina fotografica di Mario Giacomelli, che usava una Kobell Press del 1955, obbiettivo Voigtlander color-heliar 1:3,5/105. I fotografi vicini a Giuseppe Cavalli (Gruppo Misa) avevano scelto di dotarsi di questa macchina di fatto assemblata ad personam. Progettata dal fotografo Luciano Giachetti e dall’artigiano milanese Boniforti, la Kobell fu prodotta dalla ditta di Agostino Ballerio . Era stata pensata per il fotoreportage giornalistico, riuscendo ad unire le pellicole negative medio formato delle rolleiflex e la flessibilità delle ottiche intercambiabili Leica. Tra gli autori che a scopi artistici avevano ed usavano la Kobell, oltre Giacomelli, c’erano, Giuseppe Cavalli, Ferruccio Ferroni, Tortelli e, su consiglio e raccomandazione di Giacomelli, anche Duilio Barbaresi, suo amico, celebrato parrucchiere senigalliese, esperto ed appassionato di fotografia. Con la Kobell Duilio tutti gli anni continua a fotografare la Pasquella di Montecarotto. Nell’incontro di fotogiornalismo di venerdì il prof. Bugatti ha comunicato che in questi giorni il Musinf ha acquisito per donazione all’Archivio di storia della fotografia senigalliese nove ritratti di Dulio Barbaresi, scattati da Alberto Polonara. La suite si intitola “Duilio e la Kobell”. Di Alberto Polonara, autore tra l’altro di un libro fotografico sulle ossidazioni di Nino Migliori, è che ha anche in progetto di pubblicare per i Quaderni del Musinf un catalogo delle fotografie scattate da Duilio. Per il corso di fotogiornalismo 2018, di cui sono aperte le iscrizioni fino al 20 febbraio, abbiamo previsto un incontro con Duilio . “Così dice Alberto Polonara” i giovani fotografi potranno vedere una Kobell e capire direttamente dalla voce di Duilio come funziona”.

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