L’’intervento normativo in materia di End of waste ci àncora a norme di più di 20 anni fa

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L’ultimo intervento emendativo sul DL Sblocca Cantieri in materia di End of Waste (EoW) àncora le imprese a provvedimenti definiti anche più di venti anni fa, ignorando l’innovazione tecnologica nel frattempo raggiunta dal nostro comparto grazie a nuovi processi produttivi a vantaggio dell’ambiente, e rimanda ad un futuro decreto indispensabili aggiornamenti.

E’ questo il commento di Utilitalia e FISE Assoambiente in merito all’ultima modifica approvata lo scorso 5 giugno sul DL Sblocca Cantieri in merito al passaggio che avrebbe dovuto dare soluzione al blocco delle autorizzazioni che da più di un anno interessa gli impianti di riciclo che operano nel trasformare i rifiuti in risorse (EoW) supportando il nostro Paese nel raggiungimento degli obiettivi definiti dal Pacchetto europeo sull’Economia Circolare.

L’emendamento approvato pur chiarendo il contesto relativo alle autorizzazioni rilasciate per gli impianti in linea con il DM 5 febbraio 1998 e simili, rimanda ad un successivo decreto del Ministero dell’Ambiente ogni precisazione per tutte le altre autorizzazioni. Le Regioni potranno rilasciare le autorizzazioni ordinarie solo attenendosi alle norme nazionali per il recupero (rifiuti in ingresso, materiali in uscita, processi di recupero, limiti e condizioni gestionali), tranne che per aspetti residuali, come le quantità dell’impianto da autorizzare e in particolar modo, non potranno procedere ad autorizzazioni “caso per caso” che tengano conto di processi e utilizzi di materiali innovativi per valorizzare specifiche realtà produttive.

Resta da capire cosa succede per tutte le attività e filiere di riciclo che attualmente non rientrano nel vecchio decreto (tra cui ad esempio alcune materie prime ricavate dai Raee) o che da anni stanno attendendo un decreto specifico, adeguato alle esigenze operative e tecnologiche (ad esempio inerti da costruzione e demolizione).

“Le nostre associazioni ribadiscono l’urgenza di norme a supporto dell’End of Waste, che è uno dei pilastri dell’economia circolare. Questo emendamento purtroppo produce effetti limitati e insoddisfacenti: non possono essere norme vecchie di 20 anni il riferimento per lo sviluppo di settori innovativi e cruciali per l’industria del riciclo. Più volte si è invitato il governo ad adottare provvedimenti pienamente coerenti con la disciplina Ue sull’EoW, ma senza esito, come anche non proseguono al Ministero i lavori dei tavoli tecnici con gli operatori del settore per il recepimento del pacchetto delle direttive europee “Economia Circolare” che dovrà avvenire entro luglio 2020”.

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