Coronavirus: arriva la prima mascherina ‘Made in Italy’ certificata per uso medicale

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Sono state le terribili immagini degli ospedali di Bergamo, Brescia e Lodi ad aver dato il via alla decisione di Guido Tissi, imprenditore e titolare della Axelmed, operante nel settore dentale e medicale, di creare una mascherina protettiva certificata, Made in Italy, in modo da proteggere in modo sicuro gli italiani.

All’inizio di marzo, data la forte contrazione delle vendite nel settore dentale a causa del Coronavirus, e vista l’immediata carenza di mascherine soprattutto per gli operatori sanitari, invece di cercare prodotti cinesi o egiziani di bassa qualità da utilizzare per fare una mera speculazione, Guido Tissi decide di dare vita al progetto di una mascherina sicura, tutta italiana.

LA SFIDA VINTA DI COSTRUIRE LA PRIMA MASCHERINA CERTIFICATA “MADE IN ITALY”

“Grazie alla lunga esperienza nel settore medicale, chirurgico e produttivo in vari settori medicali, dopo aver identificato di cosa ci fosse bisogno, abbiamo incaricato una delle principali aziende in Germania in grado di produrci uno speciale TNT composto da 5 strati differenti di Polipropilene (PP puro) ad uso medicale. Ogni strato è differente dagli altri e con una funzione specifica. Successivamente abbiamo quindi identificato in Italia qualificati fornitori, di grande esperienza nel settore della cucitura, in grado di svolgere produzioni importanti a livello quantitativo. Internamente poi abbiamo convertito parte dell’azienda Axelmed per eseguire i collaudi, i test di qualità, il confezionamento e la certificazione finale del prodotto” spiega ancora Guido Tissi.

“A differenza delle migliaia di aziende di abbigliamento, pannolini, cartiere, e similari che si sono improvvisati come produttori di mascherine noi avevamo già un notevole background specifico del settore, essendo produttori ed esportatori in tutto il mondo di dispositivi medici certificati.

Siamo per cultura quindi già abituati alla produzione di articoli ad alto contenuto clinico, alla loro certificazione e validazione attraverso test, report e normative, normalmente applicati in ambito medico. Per questo ci siamo trovati avvantaggiati rispetto ad altri” racconta ancora il dott. Tissi.

La maschera di protezione respiratoria può sembrare a prima vista un prodotto facile da realizzare, ma è vero proprio il contrario: non basta solo uno o più strati di “tessuto” di qualsiasi tipo e degli elastici per tenerla sul viso.

“Abbiamo incontrato anche noi come tutti gli altri grandi difficoltà nella realizzazione di questo prodotto. Le difficoltà ci sono e sono tante, se non si vuole solo realizzare una “pezza” da tenere sulla bocca (la famosa mascherina ad uso civile) ma si punta a produrre una mascherina rientrante nella categoria ISO14683 di Tipo IIR, equivalente a un DPI come la FFP3 per la filtrazione batterica, e che in più sia resistente a spruzzi di sangue e saliva, oltreché riutilizzabile ed autoclavabile.

Insomma, un obiettivo molto ambizioso sia a livello tecnico che produttivo che il team della Axelmed (www.myaxelmed.com) si è dato.

“Invece di cercare di produrre grandi volumi per l’utenza civile o cercare il contenimento dei prezzi per confrontarci con i prodotti asiatici (accompagnati spesso da certificati CE di dubbia validità) – continua il titolare della Axelmed – abbiamo identificato il nostro obiettivo primario: voler rendere sicuro il lavoro di un operatore sanitario in un reparto COVID-19 o quello di un dentista o di un soccorritore, che:

1. Quando indossano la nostra maschera facciale devono essere al sicuro

2. Per lavorare per ore in reparto devono respirare bene ed avere una mascherina comoda

3. Data la carenza nei rifornimenti dei monouso deve anche poter riutilizzare e sterilizzare la stessa maschera per avere ogni giorno a disposizione una protezione sicura ed affidabile

“Naturalmente come si dice, tra il dire e il fare abbiamo incontrato lungo tutto il percorso di sviluppo molte difficoltà nella realizzazione, ma proprio la scelta iniziale della qualità delle materie prime ed di ogni fase produttiva ci ha permesso di superare tutti i test richiesti dalla ISO14683 e dalla ISO10993 ed in fase di completamento anche della EN 149:2009 come dispositivo di protezione individuale (dpi) specifico contro il COVID-19”.

Siamo così riusciti ad ottenere alti standard riguardo BFE, Efficienza di Filtrazione Batterica, Traspirabilità, Resistenza agli spruzzi, Biocompatibilità, ecc., offrendo un dispositivo medico di protezione marchiato CE (probabilmente l’unico Made in Italy ad oggi) con caratteristiche innovative e specifico per gli operatori sanitari” dice ancora il dott. Tissi.

Per politica aziendale, ed etica, le mascherine prodotte dalla Axelmed sono infatti attualmente riservate e disponibili esclusivamente al settore medico e dentale.

“Ci tengo infatti a specificare che non abbiamo richiesto, e né ricevuto alcun aiuto di Stato, dalle banche, contributi a fondo perduto o agevolati, ecc., e nessuna forma di finanziamento di ogni tipo che sia a carico della comunità per lo sviluppo del nostro prodotto” racconta soddisfatto Guido Tissi.

“I nostri ringraziamenti vanno esclusivamente ai soci, ai nostri dipendenti, ai fornitori ed ai nostri consulenti che hanno creduto e che si sono impegnanti alla realizzazione di questo importante progetto”, conclude Tissi.

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