Tracollo della produzione automotive italiana – 85%

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Ad aprile 2020, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme1 registra un calo tendenziale dell’85%, mentre chiude i primi quattro mesi del 2020 a -36,9% (-21,6%era stata la variazione tendenziale nel primo trimestre).
Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, la fabbricazione di autoveicoli2
(codice Ateco 29.1) vede il proprio indice in flessione del 98,4% ad aprile 2020 rispetto
ad aprile 2019, mentre diminuisce del 42,5% nel primo quadrimestre 2020 rispetto allo
stesso periodo del 2019; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli,
rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cala del 73,1% nel mese e del 39,4% nel
cumulato e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3
diminuisce del 75,4% nel mese e del 33,4% nel cumulato.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, ad aprile 2020 la produzione domestica di
autovetture in Italia conta 400 unità, oltre il 99% in meno rispetto alle 49.000 prodotte
ad aprile 2019. La produzione nei primi quattro mesi dell’anno si riduce così del 45%
rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale
italiana complessiva in calo da quattordici mesi consecutivi: anche ad aprile 2020,
infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 registra un calo a
doppia cifra, -42,5%, e risulta in flessione del 18,7% nella media dei primi quattro mesi
dell’anno, a livello tendenziale. Tra le variazioni tendenziali negative più rilevanti,
quella del settore delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-80,5%) e
quella della fabbricazione di mezzi di trasporto (-74%), mentre il calo minore ha
riguardato industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).
Gli ordinativi totali dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni),
presentano un calo tendenziale del 26,6% nel mese di marzo (ultimo dato disponibile),
con riduzioni su entrambi i mercati (-29,3% la componente interna e -23,1% la
componente estera) e una diminuzione del 10,8% a livello tendenziale nei primi tre
mesi del 2020 (-12% la componente interna e -9,2% la componente estera).
1Codice Ateco 29: fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione di carrozzerie autoveicoli, rimorchi e semirimorchi e
fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (esclusi penumatici).
2 Per “autoveicoli” si intendono le autovetture e i veicoli commerciali leggeri e pesanti.
3Codice Ateco 29.3, non include pneumatici.
4Corretto per gli effetti di calendario: i giorni lavorativi sono stati 21 ad aprile 2020, contro i 20 di aprile 2019 (è
escluso il comparto Costruzioni). A partire dal 2018, gli indici della produzione industriale sono diffusi da ISTAT
nella nuova base di riferimento 2015=100 (fino allo scorso mese la base era 2010=100).

Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) risulta in
flessione del 22,8% nel mese (-25,4% sul mercato interno e -17,9% sui mercati esteri) e chiude a -7,7% il periodo gennaio-marzo 2020 (-9,2% il mercato interno e -5,2% il
mercato estero).
“Il tracollo della produzione dell’industria automotive in Italia ad aprile, primo
mese ad essere interessato per intero dai provvedimenti di contenimento della
pandemia da Covid-19, era prevedibile, ma non per questo colpisce di meno – dichiara
Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA. Meno di 500 autovetture sono state prodotte
nel mese e l’indice della produzione di autoveicoli si è praticamente azzerato (-98,4%) e
chiude il quadrimestre a -42,5%, mentre quello relativo alla produzione di componenti
si è ridotto di tre quarti nel mese e del 33,4% nel quadrimestre: numeri che parlano da
soli dell’eccezionale gravità della situazione.
Le imprese del nostro settore che hanno dovuto interrompere la produzione in quanto
non facenti parte della filiera delle attività e servizi essenziali, sono ripartite tra fine
aprile e inizio maggio, ma in un contesto estremamente difficile, da un lato per la
debolezza di un mercato in stallo nei maggiori Paesi europei – dove, a maggio, le
vendite di auto sono risultate pressoché dimezzate in Italia come in Germania e
Francia, e quasi ancora azzerate in Regno Unito (-89%) e Spagna (-73%), mentre
nell’intero mercato europeo le vendite di veicoli industriali hanno chiuso il primo
quadrimestre a -35%, – dall’altro per i problemi di liquidità solo parzialmente
affrontati dalle misure introdotte dall’Esecutivo, per di più rallentate dagli ostacoli
burocratici.
Sbloccare la domanda con incentivi al rinnovo del parco secondo una formula coerente
con gli obiettivi europei di progressiva decarbonizzazione della mobilità, e indirizzati
anche allo smaltimento delle centinaia di migliaia di veicoli in stock, è quanto mai
urgente per dare la necessaria spinta al recupero di livelli produttivi accettabili.
Al contempo, occorre ragionare anche in prospettiva, lavorando, industria e istituzioni
insieme, ad un piano strategico di medio-lungo periodo, per rilanciare il comparto
automotive nella transizione verso le nuove tecnologie, dalle motorizzazioni
elettrificate, alla guida autonoma e all’auto connessa”.
Per il settore automotive nel suo complesso, gli ordinativi5 registrano una flessione
tendenziale del 51,2% a marzo, con una componente interna in calo del 63,7% e una
componente estera a -33,6%. Nel primo trimestre 2020 gli ordinativi calano del 17,3%,
con una componente interna in ribasso del 21,1% (-12,9% i mercati esteri).
Per le parti e accessori per autoveicoli e loro motori, gli ordinativi registrano un
decremento del 31,7% a marzo (-39,3% per il mercato interno, -24,5% per il mercato
estero), e dell’11,3% nel cumulato (-15,7% mercato interno e -7,8% mercato estero).
A marzo 2020 (ultimo dato disponibile), inoltre, il valore delle esportazioni di
autoveicoli dall’Italia è di 1,18 miliardi di Euro, il 41% in meno rispetto allo stesso mese
5 Dati grezzi. I dati aggiornati a marzo saranno pubblicati da Istat il 17 giugno 2020.
del 2019, il 3,3% del totale esportato. L’import di autoveicoli vale, invece, 2,12 miliardi
di Euro e risulta in calo del 36%, rappresentando il 7% del totale importato in Italia. La
Germania è, in valore, il primo Paese di destinazione per l’export di autoveicoli
dall’Italia, con una quota del 15%, seguiti da Stati Uniti e Francia, rispettivamente con
una quota del 14,5% e del 14%.
Il fatturato6 del settore automotive nel suo complesso, infine, presenta una variazione
negativa del 47,8% a marzo (-59,1% il fatturato interno e -32% quello estero). Nei primi tre mesi del 2020, il fatturato cala del 15,5% (-20,5% il fatturato interno e -9,2% quello estero).
Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un
decremento del 33,8% nel mese di marzo, (-41,2% la componente interna e -27,4% la
componente estera). Nel primo trimestre del 2020 l’indice del fatturato registra una
flessione del 12,5%, con una componente interna in diminuzione del 16,3% (-9,2% il
fatturato estero).

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