Car design e Made in Italy, fasciono e creatività per il futuro economico dell’Italia

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Car design e Made in Italy, fascione e creatività per il futuro economico dell’Italia
Design e creatività al centro dei processi di trasformazione tecnologica e industriale:
più peso nella formazione, nel mondo delle imprese e nella pubblica amministrazione


Si è svolta ieri pomeriggio online la tavola rotonda “Car Design e Made in Italy: fascino e creatività per il futuro economico dell’Italia” organizzata dal Gruppo Carrozzieri e Progettisti ANFIA con l’intento di condividere una riflessione sulla trasformazione del design e del suo ruolo di strumento funzionale alla fruizione di esperienze trasversali a vari settori industriali.

Dopo l’intervento introduttivo di Silvio Angori, Presidente del Gruppo Carrozzieri e
Progettisti ANFIA, la tavola rotonda, moderata dall’Automotive Designer Chris Bangle, ha
dato spazio agli interventi di Stefano Boeri, Architetto e Presidente di Triennale Milano,
Roberto Cingolani, Fisico e Responsabile del Centro dell’Innovazione Tecnologica di
Leonardo, Niko Von Saurma, Designer e Vice President di BSH (Bosch & Siemens
Elettrodomestici). In conclusione è intervenuto, infine, il Sottosegretario di Stato per lo
Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella.
“L’evento di oggi è nato dall’intento corale di tutti gli associati del Gruppo di
riaffermare la centralità del design per il futuro economico del Paese – ha dichiarato
Silvio Angori, Presidente del Gruppo Carrozzieri e Progettisti ANFIA.
Partendo dalla crisi attuale, e dalle opportunità che come tutte le crisi porta con sé,
pensiamo che la capacità di innovare continuamente che è propria del Design Italiano e
del Made in Italy possano fornire una risposta dalla forte carica immaginativa per il
futuro e le sue sfide.
E partendo dal core business di noi car designer, l’automotive, siamo chiamati a
immaginare prima di tutto la mobilità del futuro come più sostenibile e inclusiva e
capace di offrire un sempre più ampio ventaglio di esperienze individuali.
Per vivere la trasformazione, sarà d’aiuto al car designer aprirsi a esperienze
multidisciplinari che possano spaziare dall’architettura, all’interior design, dal design
fisico a quello virtuale, rendendo labili i confini tra le discipline per approdare ad un
nuovo ‘design esperienziale’. Per favorire questa commistione di competenze, le
aziende dovranno non solo dotarsi di nuovi asset tecnologici, ma anche formare nuove
figure professionali.
Le aziende del comparto engineering & design diventeranno, a tendere, un vero e
proprio collante tra Case auto e componentisti, perché un autoveicolo che diventa
sempre più connesso, elettrificato, condiviso, autonomo richiede il ripensamento e la
riprogettazione di varie sue componenti – si pensi, ad esempio, agli interni.

Puntiamo a diventare anche l’anello di congiunzione tra aziende, istituzioni pubbliche,
istituti di formazione secondaria e università, per promuovere, come attori primari, la
formazione di risorse adeguate alla rivoluzione tecnologica e di approccio alla mobilità
che abbiamo di fronte. Per questo abbiamo mosso un primo passo lanciando
un’iniziativa dedicata ai talenti del futuro: ANFIA Next Mobility Hackathon, un
progetto che, coinvolgendo gli studenti delle Università e delle Scuole di Design, li
invita a progettare e realizzare soluzioni in grado di migliorare il rapporto tra
tecnologie e usabilità, riflettendo sugli impatti derivanti dai modelli di mobilità
alternativa del prossimo futuro, dove la diffusione di auto connesse e condivise
enfatizzerà praticità e semplicità associate alla guida”.
Dalla successiva tavola rotonda sono emersi molti spunti interessanti che hanno
sottolineato con forza alcuni concetti condivisi.
Tra questi, il fatto che la centralità del design oggi non è più solo legata al prodotto
come poteva essere anni addietro, ma alla sua capacità di leggere i fenomeni e
anticipare il futuro, cogliendo le leve su cui puntare. Oggi si sente parlare di economia
creativa, società creativa, si tratta di un aggettivo che connota un intero sistema. Ma
affinché diventi un reale attributo della società odierna è necessario portare la
creatività nelle scuole e aiutarla ad entrare nel mondo dell’impresa e anche in quello
della pubblica amministrazione. Di qui, l’idea di consolidare un’alleanza pubblicoprivato per favorire il lifelong learning dei lavoratori, utile in particolare per le imprese
italiane, che, in quanto mediamente piccole, hanno spesso più difficoltà a investire nella
formazione continua. Aggiornamento e conversione delle competenze mitigano, infatti, i
problemi indotti da cambiamenti tecnologici sempre più rapidi, a maggior ragione se si
basano su forte interscambio tra mondo del design e mondo delle imprese.
Ai decisori pubblici spetta il compito di riportare i creativi ad avere fiducia a seguito
della profonda crisi odierna, anche facilitando lo sviluppo delle start-up con interventi di
alleggerimento della burocrazia e di altri ostacoli alla loro affermazione.
Il Sottosegretario Manzella ha ricordato come la bozza della Legge di Bilancio 2021
preveda l’istituzione di un Fondo PMI creative per rafforzare l’ecosistema creativo
nazionale. Il Fondo dovrebbe comprendere misure di aiuto al settore come contributi,
interventi per favorire l’accesso al credito, promozione di strumenti innovativi di
finanziamento, promozione della collaborazione tra imprese di settori produttivi
tradizionali e imprese creative. Sempre a favore di queste ultime, sono inoltre già stati
introdotti, con il Piano Transizione 4.0, crediti di imposta rafforzati per gli investimenti
in design e ideazione estetica.

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