Porto di Genova, diagi per gli autotrasportatori a causa della chiusura tratta fra Genova Ovest e Bolzaneto

559

Quaranta chilometri di autostrada in più per raggiungere Milano partendo dal porto di Genova; inevitabili code chilometriche in città e lungo il tragitto autostradale, disagi che ricadranno puntualmente sugli autotrasportatori e che, dopo quaranta giorni di blocco, si troveranno a pagare un conto danni che varierà fra i 25 e i 28 milioni di euro, conto che, una volta di più, non potranno spartire con una merce e con categorie che hanno invece sopportato e assorbito un incremento di 50 volte dei noli marittimi, ma oppongono un muro invalicabile alla condivisione anche di soli 50 euro negli extracosti del trasporto su gomma.

A disegnare l’ennesimo scenario da incubo non è un veggente. Secondo il coordinatore di Trasportounito, Giuseppe Tagnochetti, è già tutto scritto e inevitabile, da quando lunedì ASPI aprirà un cantiere che chiuderà per 40 giorni la tratta fra Genova Ovest e Bolzaneto e tutti i mezzi pesanti in uscita dal porto verranno dirottati verso la A10 o la A26 sobbarcandosi, oltre agli inevitabili ingorghi, 40 chilometri di guida in più.

“Nulla di nuovo sotto il sole – afferma Tagnochetti – se non che ormai per l’autotrasporto la corsa verso il collasso subisce una nuova e probabilmente letale accelerazione.”

Secondo Trasportounito non è solo l’apertura di un ennesimo cantiere a decretare questo destino, ma anche la concomitanza di una serie di fattori e di scelte negative che rimbalzano sull’autotrasporto, ultimo anello della catena, l’intero conto dei danni.

  1. a) Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (che oggi non c’è più) non ha mantenuto gli impegni assunti con le categorie economiche liguri né tantomeno disposto i ristori promessi;
  2. b) Autostrade 1° tronco, con la media di 6 Ordinanze al giorno, prosegue imperterrita con la sua pianificazione dei lavori estemporanea, fondata su interventi non risolutivi, orientati al massimo contenimento delle spese, attraverso cantieri non dinamici a tratti deserti e quindi spingendo la socializzazione dei costi, ovvero la ricaduta degli stessi… a carico dell’autotrasporto (non solo quelli operanti con il porto, ma anche corrieri, alimentari ecc., tutti quelli costretti a muoversi nel nodo di Genova) e degli automobilisti.
  3. c) Le Istituzioni non riescono ad avere peso nella diatriba tecnica tra MIT e ASPI e quindi non hanno forza nel difendere la continuità operativa e produttiva delle imprese.
  4. d) Totale mancanza di azioni forti da parte dei Parlamentari liguri, lontani dal chiedere il riconoscimento politico dell’isolamento della Liguria e quindi aiuti di Stato motivati dalla discontinuità territoriale e a sostegno del sistema imprenditoriale e cittadino.

 

“Il tutto in un quadro di gravi difficoltà economiche dal quale vi è il serio pericolo – conclude Tagnochetti – dall’avvio di uno scontro sociale fra autotrasporto e committenza che continua a pensare di poter far pagare alle imprese del trasporto su gomma qualsiasi onere, che, normalmente, dovrebbe essere almeno condiviso dalla merce”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here