L’intelligenza artificiale che cura i pazienti oncologici a distanza

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Il trattamento domiciliare e la deospedalizzazione sono oggi tanto più necessari per evitare il rischio di intasare gli ospedali in tempi di Pandemia, specie per pazienti fragili che hanno superato la fase acuta della malattia. Per favorire la deospedalizzazione, la startup RiAtlas, spin off dell’Università degli Studi di Salerno, ha lanciato una innovativa soluzione tecnologica, si chiama RiAtlas Healthcare e facilita l’assistenza da remoto e il monitoraggio attivo per i pazienti oncologici, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale:

«Il grande tema in cui si inserisce la nostra soluzione RiAtlas Healthcare è quello del digital therapeutics – spiega il CEO Luca Romanelli -, ovvero un approccio terapeutico inclusivo e innovativo che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Con Riatlas Healthcare vogliamo avvicinare paziente e medico specialista, fornendogli il supporto necessario per agevolare il percorso di cura, con evidenti vantaggi per il sistema sanitario in termini di qualità della vita, costi e appropriatezza delle cure».

Assistenza da remoto per i malati oncologici

Già in fase di sperimentazione, RiAtlas Healthcare si compone uno dispositivo indossabile, uno smartwatch che acquisisce in tempo reale i parametri vitali del paziente (come frequenza cardiaca, ossigenazione, pressione, passi ecc.), un’app per smartphone integrata con lo smartwatch e una “clinical web app”, una “dashboard” a cui il medico curante può accedere in qualsiasi momento per valutare i parametri biomedici del paziente e il decorso della cura. A questo si aggiunge poi l’elemento dell’intelligenza artificiale, che controlla costantemente lo stato di salute del paziente, secondo la classificazione ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

RiAtlas Healthcare è una soluzione scalabile, la volontà del team è utilizzarla nel prossimo futuro per il monitoraggio e la cura di altre malattie:  «RiAtlas Healthcare, che è stata sperimentata e validata grazie alla partecipazione a progetti di ricerca e sviluppo condotti in collaborazione con l’Istituto Nazionale Tumori – IRCCS Fondazione Pascale e l’Università “Vanvitelli” è il primo passo applicativo della nostra soluzione, che può essere utilizzata in ogni ambito sanitario, a supporto della medicina di precisione – prosegue Luca Romanelli -. Stiamo collaborando con una importante società farmaceutica per supportare la gestione di studi clinici, migliorando l’aderenza alla terapia e favorendo la partecipazione attiva dell’assistito al proprio percorso di cura. Abbiamo collaborato anche ad una soluzione di telemonitoraggio per pazienti con patologie neurologiche insieme a NeMo Lab (Centro Clinico Nemo) e stiamo portando avanti una serie di progetti con altre strutture sanitarie pubbliche e private»

Nel team esperti di AI e Business Development. Già un milione di finanziamenti raccolti 

Oltre all’esperienza del Ceo Luca Romanelli, ingegnere, consulente direzionale in KPMG per oltre 10 anni, con una rilevante esperienza maturata nell’ambito del Business Development, del Project e Change Management presso centri di ricerca e aziende del settore healthcare, la startup è composta da un team di competenze eterogenee, come quelle di Francesco Orciuoli, responsabile dell’area di ricerca, e professore associato di Informatica presso l’Università degli Studi di Salerno, focalizzato sulla computational intelligence e, tra le altre cose, membro della IEEE Computational Intelligence Society.  A cui si accompagna l’esperienza di Giuseppe Fenza, professore associato di Informatica presso l’Università degli Studi di Salerno, che svolge attività nell’ambito della Computational Intelligence e Knowledge Extraction a supporto del decision making.

RiAtlas ha raccolto fondi per il finanziamento delle attività di sviluppo della soluzione RiAtlas Healthcare per circa 1 milione di euro, grazie alla partecipazione a bandi di finanziamento di ricerca e sviluppo, premi e start-up competition. I profitti sono stati completamente reinvestiti nell’azienda ed utilizzati per lo sviluppo del prototipo, la sperimentazione clinica e l’assunzione di personale.

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