Inversione di tendenza per l’indice della produzione dell’industria automotive italiana a marzo

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L’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli si mantiene positivo,
sebbene con una crescita tendenziale più contenuta (+1,1%) rispetto a quella dei
due mesi precedenti. Forte inversione di tendenza, invece, per la produzione
domestica di autovetture (-28,4%), con un indice della fabbricazione di autoveicoli
in flessione per il nono mese consecutivo (-19,2%).
Oltre alle permanenti difficoltà di approvvigionamento nella supply chain e ai ritmi
rallentati della logistica, pesano sui livelli produttivi della filiera anche gli step
ancora mancanti per l’effettiva entrata in vigore degli incentivi alla domanda di
veicoli a basse emissioni, un ritardo che rischia di aggiungere ulteriori difficoltà a
una già delicata transizione energetica della filiera.
A marzo 2022, secondo i dati ISTAT, la produzione
dell’industria automotive italiana nel suo insieme1 registra un calo dell’8,2% rispetto a
marzo 2021, mentre nel primo trimestre del 2022 diminuisce dell’1,2%.
Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di
autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra una flessione del 19,2% a marzo 2022 e del
9,6% nei primi tre mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021; quello della
fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco
29.2) cresce del 4,7% nel mese e del 7,2% nel cumulato, e quello della fabbricazione di
parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 aumenta dell’1,1% a marzo e cresce del
5,1% nel cumulato 2022.
Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica di autovetture risulta in
calo del 28,4% nel mese di marzo e del 10,3% nel primo trimestre. Per quanto riguarda
il totale degli autoveicoli, si registra un calo ancora più pesante, -16,2% nei primi tre
mesi del 2022.
Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale
italiana complessiva in crescita nel terzo mese dell’anno, come già a febbraio: a marzo
2022, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude a +3%
rispetto a marzo 2021 e risulta in aumento dell’1,3% nel primo trimestre dell’anno in
corso rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) è in aumento
del 20,8% a febbraio, ultimo dato disponibile (+21,2% sul mercato interno e +20,1% sui
mercati esteri) e chiude a +20,7% il primi due mesi del 2022 (+21,8% il mercato interno e
+18,6% il mercato estero).
“L’indice della produzione automotive italiana, dopo i segnali di ripresa mostrati
nei primi due mesi del 2022, torna a registrare una flessione a marzo (-8,2%) – afferma
Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA.
L’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli si mantiene positivo,
sebbene con una crescita tendenziale più contenuta (+1,1%) rispetto a quella dei due
mesi precedenti, mentre l’indice della fabbricazione di autoveicoli si conferma in calo
per il nono mese consecutivo (-19,2%).
Oltre alle permanenti difficoltà di approvvigionamento nella supply chain e ai ritmi
rallentati della logistica – tra il blocco di Shanghai, principale porto commerciale a
livello mondiale, e le difficoltà sulle rotte aeree e ferroviarie di collegamento con il
Far East per via del conflitto in corso – pesano sui livelli produttivi della filiera anche
gli step ancora mancanti per l’effettiva entrata in vigore degli incentivi alla domanda
di veicoli a basse emissioni, ora che il relativo decreto, registrato alla Corte dei Conti,
deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale e la piattaforma web dell’Ecobonus
aggiornata per l’avvio delle prenotazioni. Un ritardo i cui danni sono ben evidenziati
anche dagli ininterrotti cali a doppia cifra del mercato auto, che ha chiuso aprile 2022 a
-33%, e che rischia di aggiungere ulteriori difficoltà a una già delicata transizione
energetica della filiera”.
A gennaio 2022 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli
industriali nuovi) dall’Italia vale 1,2 miliardi di Euro, mentre l’import vale 1,6 miliardi.
La Francia rappresenta, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di
autoveicoli dall’Italia, con una quota del 17,7%, seguita da Stati Uniti (15,4%) e
Germania (13,7%).
Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 1,7 miliardi di
Euro, con un saldo positivo di 317 milioni di Euro.
Il fatturato5 del settore automotive nel suo complesso presenta una variazione negativa
del 3,6% a febbraio (ultimo dato disponibile), con una componente interna in calo
dell’8,6% (+3,4% la componente estera). Nel primo bimestre del 2022, il fatturato cala
del 5,3% (-11,1% il fatturato interno e +2,5% quello estero).
Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta un
incremento del 5,5% nel mese di febbraio, grazie ad una componente interna a +9,7% e
ad una componente estera a +1,8%). Nei primi due mesi del 2022 l’indice del fatturato di
questo comparto registra un incremento del 3,4%, con una componente interna in
crescita del 5,9% (+1,3% il fatturato estero).

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