Con il blocco del Superbonus imprese e occupazione a rischio

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Nella sola provincia di Savona, dove il focus dei Comuni dovrebbe essere quello della rigenerazione urbana e l’attivazione degli obbiettivi del PNRR, lo stop alla cessione dei crediti relativi al superbonus del 110% sta aprendo una voragine nei conti economici del settore edile e delle costruzioni.

Secondo una rilevazione obbligatoriamente sommaria, a oggi molte aziende che hanno avviato i cantieri legati agli incentivi alla ristrutturazione e riqualificazione degli immobili nella Provincia savonese sarebbero in grave crisi finanziaria. Più la situazione perdura e più alto sarà il rischio di fallimento per molte aziende che hanno semplicemente creduto in uno strumento messo a disposizione dal Governo e lavorato onestamente: investendo e assumendo. A livello nazionale sono state stimate oltre 40.000 imprese che sono a rischio fallimento pur avendo i cassetti fiscali pieni di crediti.

Per il Presidente di Ance Savona, Massimo Baccino, “non comprendere che si tratta di un’emergenza nazionale significa ignorare tutte le dinamiche del mercato e non cogliere quanto in termini percentuali il comparto dell’edilizia e delle nuove costruzioni incida sul Pil e quanto il provvedimento sul Superbonus sia risultato determinante per rilanciare questo settore”.

“Ma oggi i lavori già approvati sulla base della cessione del credito fiscale, e quindi gran parte dei lavori comunque appaltati – sottolinea Baccino – rischiano di bloccarsi, e molti lo sono già, a causa della situazione di incertezza e acquisto a singhiozzo dei crediti da parte del sistema bancario con conseguente difficoltà a reperire la liquidità necessaria”.

Occorre inoltre tenere presente che gli interventi pubblici hanno e avranno un ritardo nell’essere messi a gara in quanto le varie stazioni appaltanti hanno dovuto attendere l’aggiornamento dei prezziari regionali.

La combinazione di questi fenomeni potrebbe portare a un nuovo e rapido disequilibrio del settore che a gran fatica si era attrezzato lo scorso anno per soddisfare lo sforzo eccezionale al quale era stato chiamato.

“Le aziende sono incagliate sulle secche del superbonus 110 mentre all’orizzonte non si vedono arrivare gli interventi del PNRR” situazione assolutamente preoccupante e ulteriormente aggravata dall’attuale e continuo aumento dell’inflazione.

Sempre secondo Ance Savona, “se la situazione non cambia, nel breve periodo nella sola provincia del ponente ligure, sarebbero a rischio circa 1000 posti di lavoro, quelli ad oggi creati dal traino del 110%, senza considerare l’indotto e delle forniture e il blocco di una catena di sistema che, dopo la pandemia e la crisi nell’approvvigionamento delle materie prime, era stata faticosamente ricostruita”.

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