Un Mare di Svizzera 5, ASTAG: se le ferrovie merci crescono è merito della collaborazione con l’autotrasporto

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“Se in Svizzera il trasporto merci su carri ferroviari cresce, ciò accade grazie all’intermodalità e quindi all’apporto decisivo dell’autotrasporto che, anche in periodi di emergenza, ha realizzato e realizza quelle condizioni di pari dignità fra le diverse componente del trasporto merci e di complementarietà che sono all’origine del successo del modello Svizzero”.

È quanto emerso con chiarezza dalla posizione espressa da ASTAG, per tramite del suo Direttore, Reto Jaussi, nel corso del convegno Un Mare di Svizzera svoltosi a Lugano. L’autotrasporto svizzero rivendica, dati alla mano, il ruolo determinante svolto anche durante il periodo della pandemia e il fatto incontestabile di aver assicurato costantemente e senza interruzioni la consegna di ossigeno, farmaci, vaccini, ma anche prodotti alimentari che la ferrovia, non in grado di garantire la catena del freddo, non avrebbe potuto consegnare. Ruolo per altro riconosciuto pubblicamente dalla Consigliera federale, Simonetta Sommaruga.

ASTAG ha colto l’occasione fornita da Un Mare di Svizzera, evento che organizza e sostiene da anni a Lugano, per puntualizzare ciò che forse troppo frettolosamente è stato dimenticato sulle funzioni che l’autotrasporto svolge. In prima battuta proprio la costruzione delle grandi infrastrutture ferroviarie e in particolare Alptransit, che è stata finanziata grazie a una sovra-tassa sul traffico pesante.

Quindi sulle funzioni “di pari dignità e complementarietà” che l’autotrasporto svolge, in un equilibrio svizzero che rappresenta un unicum nel panorama europeo, con le ferrovie. “La decisione concretizzatasi negli ultimi 40 anni di chiudere tutti i raccordi ferroviari industriali con aziende private ha reso obbligata questa complementarietà, al punto che le ferrovie cargo, che certo non possono raggiungere né i singoli negozi, né i supermercati o i centri produttivi, crescono in funzione dell’efficienza operativa dell’autotrasporto”.

Ciò ha reso anche chiaro che il treno è ecologicamente vincente sulle lunghe tratte, mentre sulle tratte brevi, lo è l’autotrasporto che comporta minori rotture di carico rispetto a reiterati cambi modali, gomma-ferro ferro-gomma.

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