In-Lire acquisisce Umbrex e vola verso i 15 mil. di transato nel solo 2022

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Non conosce battute d’arresto la corsa finanziaria di in-Lire, il network italiano di moneta complementare fondato dal brianzolo Romi Fuke che in poco più di 4 anni si è posizionato sul mercato del barter system tricolore come il player più interessante ed affidabile del momento.

A poco meno di un anno dall’acquisizione del network Tibex operante nel Lazio, infatti, in-Lire S.p.A. Società Benefit ha acquistato anche Umbrex, ramo d’azienda della Link 3C Società Cooperativa: un circuito con all’attivo 300 Pmi operanti nella regione Umbria.

E grazie a questa seconda operazione di M&A e alla crescita organica del network, negli ultimi 12 mesi il circuito è cresciuto di oltre 1000 imprese, superando la soglia delle 1600 aziende iscritte attive ed oltre 2000 conti in-Lire operativi. Un network di imprese ed autonomi che continuativamente si matchano per scambi commerciali di ogni genere e grandezza, in un sistema virtuoso incrementato ed accompagnato dallo staff del Circuito.

“Un duplice motivo di orgoglio” – ha dichiarato il presidente Romi Fuke – “da un lato perché dimostra la solidità e l’attrattività del nostro modello di business, visto che molte realtà simili alla nostra ammettono di vederci come un riferimento virtuoso di mercato, e dall’altro perché ci rafforziamo nelle regioni del Centro – Sud, confermando la nostra vocazione nazionale.”

Nata a nata a metà 2018 per permettere ad aziende e liberi professionisti con partita iva di trasformare in affari il loro potenziale di mercato inespresso, l’azienda guidata da Fuke ha costruito in poco più di 4 anni un nuovo modello di credito compensativo, virtuoso ed economicamente sostenibile, grazie al quale già ad ottobre aveva superato i 34 milioni di euro transati da inizio attività, e stando alle previsioni dei manager supererà i 15 milioni nel solo 2022.

Attraverso un abbonamento annuale, le aziende iscritte hanno a disposizione un credito per finanziare spese correnti ed investimenti che possono essere poi “ripagati” attraverso l’offerta dei propri beni e servizi ad altre aziende nel Circuito: un sistema semplice e virtuoso.

Ad oggi la moneta complementare più consolidata– il WIR bancario svizzero – ha raggiunto dimensioni tali che le permettono di avere un impatto macro-economico. La moneta complementare tedesca Chiemgauer genera lo 0,2% del Pil della Baviera. Se vi fossero delle crisi nel sistema bancario e monetario tradizionali, questi sistemi giocherebbero un ruolo fondamentale per la stabilità sociale ed economica dei territori.

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