Il prossimo 17 settembre, alle ore 17, nella sala del Giardino d’Inverno del Palazzo Ducale di Urbino dialogheranno sul tema lo storico dell’arte Luca Nannipieri con il Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Dott. Luigi Gallo, e Luigi Bravi, professore ordinario di Filologia classica all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara e Presidente dell’Accademia Raffaello
La conferenza prende spunto dal libro “Che cosa sono i classici” (Skira, 2024), che sarà dopo discusso il 25 settembre anche ai Musei Civici di Treviso e al Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux (Palazzo Strozzi, Firenze) con il Presidente del Vieusseux, Riccardo Nencini.
“Usiamo la parola ‘classici’ tutti i giorni: a scuola, nei musei, nei teatri, in cucina, nell’abbigliamento, in televisione, al cinema, spesso nei libri. Ma che cosa sono? Perlustrando vari campi d’espressione, dall’arte alla letteratura, dall’architettura alla moda, dal cibo alla toponomastica, questo libro riflette sulla durevolezza o meno del segno umano. Perché abbiamo bisogno di classici e perché essi, al di là delle apparenze che li mostrano stabili, costantemente mutano? Si pensa che i classici siano opere immortali, ma se guardiamo la storia delle civiltà, ciò che constatiamo è che la caratteristica più inesorabile delle opere umane è proprio la loro mortalità. Ma questa mortalità è per sempre? No, dice la storia, a cominciare da quella specifica sequenza di espressioni che è la storia dell’arte: ogni manufatto può trascorrere secoli di oblio e poi tornare vivo e dopo, nuovamente, andare ancora in ombra. L’impermanenza è proprio il principio vitale che sta alla base delle opere dei popoli”.
Luca Nannipieri, scrittore, storico dell’arte, ha pubblicato con Rizzoli “Candore immortale” (2022). Tra le sue pubblicazioni, il libro “A cosa serve la storia dell’arte” (Skira, 2021) è stato tradotto e pubblicato in Francia, nel 2022, da L’Harmattan, nella collana diretta dal professore emerito di Sociologia della Sorbonne di Parigi Pequignot. Ha collaborato e scritto su Panorama, Il Giornale e la dorsale tosco-emiliana del Corriere della Sera. Ha curato e presentato rubriche d’arte in Rai e Mediaset. Ha tenuto conferenze nei principali musei italiani.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti