Galleria Nazionale delle Marche: da Barocci allo Studiolo i programmi del Direttore Gallo

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Si è chiusa ieri sera, con un massiccio afflusso di pubblico durante fine settimana, la mostra Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna, inaugurata lo scorso 18 a Palazzo Ducale di Urbino, sede della Galleria Nazionale delle Marche.

Con i suoi oltre 80mila visitatori in 16 settimane d’apertura, la mostra è stata un grande successo – sia di pubblico, sia di critica -, ma nel museo marchigiano fervono i preparativi per i prossimi impegni e il responsabile del museo anticipa alcuni temi.

«Sarà un autunno caldo – dice Luigi Gallo, Direttore della Galleria Nazionale delle Marche – perché a poche ore dalla chiusura della grande mostra dedicata a Barocci possiamo già annunciare l’apertura ormai prossima dell’Appartamento degli ospiti, dove si sono ultimati gli interventi di rifunzionalizzazione e rinnovo dei locali, che hanno riguardato l’intero Piano Nobile di Palazzo Ducale ed eseguiti grazie ai Fondi del PNRR. Proprio in questi spazi tornerà a farsi ammirare La Madonna di Senigallia, di Piero della Francesca insieme ai capolavori di Alvise Vivarini e di Giovanni Bellini. Maggiori dettagli di questa nuova apertura – prosegue il Direttore – saranno comunicati in prossimità dell’inaugurazione fissata per giovedì 31 ottobre e che, dopo la preview per i giornalisti, prevede la conferenza media e, a seguire, la visita agli spazi recuperati. Intanto proseguono i lavori nell’Appartamento del Duca, dove il 4 novembre prossimo chiuderà il famoso Studiolo per riaprire a metà aprile 2025; sono interventi che sottolineano la nostra volontà di offrire un Palazzo Ducale sempre più accessibile, in grado di rispondere alle moderne esigenze della museografia e di emozionare il visitatore che arriva a Urbino. Quindi una grande mostra che ha appena chiuso i battenti e un’ampia area del Piano Nobile che tra 25 giorni riapre, rappresentano insieme la testimonianza tangibile del lavoro che si sta facendo a Palazzo Ducale. Per cui durante questo periodo di attesa per il nuovo taglio del nastro, conserverò gelosamente i ricordi dell’esposizione dedicata a Barocci, con la quale mi auguro di aver raccontato al meglio, anche grazie alla collaborazione di alcuni dei più grandi musei mondiali, l’arte e l’ispirazione di questo straordinario artista, le cui emozioni hanno rivoluzionato la pittura moderna; al contempo spero di aver reso omaggio alla sua città natale, la nostra Urbino, preziosa capitale del Rinascimento che merita ogni nostro sforzo».

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