Patente a punti nei cantieri edili: la sicurezza si può autocertificare, anche solo per un mese?

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Potrebbe sembrare l’incipit di una barzelletta, ma non è così perché nei fatti la nuova norma introdotta per evitare lavoro nero e incrementare i livelli di sicurezza nei cantieri edili, ovvero la patente a crediti per le imprese rischia di produrre qualche problema nella fase transitoria.

“Insieme agli oramai soliti adempimenti burocratici, documentazioni da recuperare e presentare, inclusa l’immancabile PEC, in fase iniziale, nel primo mese, saranno i soggetti controllati o da controllare ad autocertificare le loro competenze e quindi il loro diritto a operare all’interno di un cantiere. Come se un automobilista, alla richiesta di presentare patente e libretto, replicasse con l’esibizione di un certificato da lui redatto”.

Secondo il Presidente di ANCE Liguria, Emanuele Ferraloro, la norma entrata “in cantiere” dal primo ottobre scorso, che prevede che le imprese e lavoratori autonomi impegnati in cantieri temporanei e mobili debbano dotarsi di una patente a crediti (o a punti) per la sicurezza, “nasce con obiettivi assolutamente condivisi e sacrosanti. Proprio per l’importanza dei valori umani e sociali tutelati dalle norme in materia di sicurezza sarebbe necessario completare il lavoro legislativo che la “patente a punti” sottintende, ma tratta solo nel “dopo”: quando l’impresa è già attiva. La patente, infatti, dovrebbe essere l’esito di una verifica dell’esistenza delle condizioni di accesso alla professione imprenditoriale edile, più o meno come accade per quella di guida che è concessa dopo avere verificato le competenze dell’aspirante pilota. L’attestato dovrebbe chiudere una fase di dimostrazione di competenze, strutture, mezzi, personale per accedere al mercato e non quando ci si propone già ad esso. Valuteremo l’efficacia di questa norma alla prova dei fatti – conclude Ferraloro – di certo se vogliamo alzare concretamente gli standard di sicurezza nei cantieri potremmo introdurre verifiche di qualità soprattutto all’ingresso e stabilire un regime di controlli, a prova di abusi e di collusione”.

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