Migliorare la sicurezza e riportare i giovani a lavorare in un settore che ha grandi opportunità occupazionali e che oggi per il 50% è composto da lavoratori stranieri

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Rivedere il percorso della comunicazione per trasmettere meglio i principi della sicurezza in edilizia. Ecco la sintesi dell’incontro con illustri ospiti nazionali organizzato Edilart Marche, Comitato Paritetico Territoriale e Scuola Edile delle Marche, in occasione dei 20 anni di attività. Edilart si occupa di diffondere la cultura della sicurezza nei cantieri edili attraverso un’interazione continua con gli imprenditori e i lavoratori provando a intercettare con linguaggi moderni anche i giovani per portarli a lavorare in un settore dove c’è grande richiesta di manodopera così come anche di diplomati in professioni tecniche e trasmettendo le buone pratiche anche a quei lavoratori stranieri, oggi oltre il 50% tra quelli operanti nel settore, che vivono difficoltà anche legate alle barriere linguistiche. L’evento “Comunicare la Sicurezza. Per accendere la consapevolezza in edilizia” è stata l’occasione per tenere accesa la luce sul tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro in edilizia ma anche per contribuire a cambiare una narrazione che riguarda la cronaca di episodi infausti. La filiera che parte dalla prevenzione passa per conoscenza e formazione e ha come traguardo la sicurezza è molto complessa e deve tenere conto, in riferimento ai lavoratori stranieri, anche delle difficoltà oggettive oltre che linguistiche ad esempio di alloggio, relative al permesso di soggiorno, a spostarsi per partecipare ai corsi di formazione e da qui il pericolo che il lavoro irregolare sia difficilmente azzerabile. Occorre quindi affrontare le problematiche non solo come “sistema edile” ma come “sistema paese” tenendo conto dei dati relativi alle morti sul lavoro che in edilizia, secondo i dati Inail, dovrebbero essere circa 1.000 a fine 2024, premiando le aziende sane che rispettano le regole e sono un esempio anche sotto l’aspetto etico.

Dopo i saluti di Stefano Tombolini Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Ancona, la Sen. Elena Leonardi, il consigliere regionale Andrea Putzu, Paolo Gigli vicecapo di gabinetto del Prefetto di Ancona, Gino Sabatini Presidente Camera di Commercio Unica, Aramis Garbatini, Presidente Cedam, Antonietta Perillo Ispettorato Nazionale del Lavoro, Piero Iacono Direttore Inail Marche, Elisabetta Grilli Presidente Edilart Marche nella sua introduzione, dopo aver ringraziato il coordinatore Alessandro Migliore e tutto lo staff, ha ricordato come “in questi 20 anni allora Edilart ha formato migliaia di operatori edili in vari corsi e tanto per citare alcuni dati nell’ultimo anno edile 2023-24 – ha detto – abbiamo erogato 281 corsi di formazione obbligatoria in edilizia, in tutta la regione, formando 2.834 partecipanti e oltre 800 imprese”. “I dati ci indicano, nell’anno 2023, 1.424 infortuni nel settore edile – aggiunge – con un aumento del 6,7% sull’anno precedente, per il 2024 nel periodo gennaio-agosto sono 936 le denunce di infortunio nel comparto edile delle Marche (erano 849 nello stesso periodo del 2023) dati legati alla crescita del comparto per vari fattori: l’esplosione dei bonus edili, l’avvio della ricostruzione ed i lavori finanziati con il PNRR”. In questo contesto – conclude – Edilart Marche offre non solo la formazione obbligatoria ma anche quella professionalizzante e specialistica, e soprattutto, le visite gratuite in cantiere con lo scopo di individuare e segnalare irregolarità e prescrivere la corretta applicazione delle misure di sicurezza da adottare”.

La discussione ha previsto due tavole rotonde, l’una sul tema “Tra il dire e il fare, c’è il saper comunicare. La sicurezza passa attraverso la formazione sulla comunicazione dal multiculturalismo alle softskills” ha visto la partecipazione dei rappresentanti nazionali delle associazioni datoriali e sindacali. La sintesi tra le molte riflessioni è l’importanza di sviluppare competenze comunicative sia individuali che come strumento collettivo di gestione aziendale. Il multiculturalismo è molto forte in questo settore e, con l’obiettivo di sviluppare relazioni interpersonali utili anche per far comprendere ed applicare le norme di sicurezza, va promosso un cambiamento culturale in azienda che vada in questa direzione. Proprio rispetto alla dimensione dell’impresa (motore trainante dell’economia italiana e realtà necessaria per l’economia del nostro paese) c’è un gruppo di soggetti importanti, le parti sociali dell’artigianato in rappresentanza di imprese e lavoratori, che agiscono per dettagliare tutte le problematiche gestendone la programmazione delle soluzioni che molto spesso comunque dipendono direttamente dal primo tavolo come la priorità attuale di dare una risposta al multiculturalismo e alla necessità di insegnare la lingua italiana alle nuove maestranze.

L’altra tavola rotonda dal titolo “Fatta la legge, trovato il messaggio. L’equilibrio necessario fra normativa e comprensione delle regole per una corretta applicazione” ha visto la partecipazione del Sen. Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Ricostruzione Sisma 2016, Cesare Damiano Presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare, Francesco Sannino Vicepresidente di Cnce, Stefano Macale, Direttore di Formedil. La riflessione si è proposta di esplorare l’importanza di accompagnare l’azione normativa con un’efficace strategia di sensibilizzazione andando oltre l’imposizione passiva e coercitiva e favorendo un engagement attivo da parte di tutti. “La sintesi del confronto – è stato detto – è la necessità che vi sia un rapporto diretto con il legislatore nazionale e regionale ai quali si chiede di fare i conti con la realtà dimensionale delle imprese di settore che non contribuisce a diminuire i problemi ma li amplifica e non è con la sola rigidità che si ottengono i risultati ma occorre far crescere la cultura e la formazione è uno strumento importantissimo”.

Nelle conclusioni Filomena Palumbo, vicepresidente di Edilart Marche a chiusura dei lavori ha detto: “porto i saluti di tutti gli operai dei cantieri delle Marche” – ha detto e ricordato che “quando un lavoratore si infortuna è una brutta notizia sia per il lavoratore che per l’azienda”. “Talvolta – ha aggiunto – quel lavoratore poi abbandona l’edilizia e sceglie un impiego in altri settori dove magari invece non c’è la bilateralità a fare un grande lavoro per far sì che i diritti vengano tutelati e che tutti i lavoratori tornino a casa la sera”. L’obiettivo di “arrivare a zero morti lo considero un segno di civiltà – ha concluso – e ognuno di noi può fare qualcosa per contribuire a garantire la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

 

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