Unioncamere: nel 2010 tornano a crescere le aziende in attività

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Marche, tornano a crescere le aziende in attività. Buone notizie dall’elaborazione del Centro Studi Unioncamere sui dati del registro imprese Infocamere: alla fine del 2010, i marchigiani impegnati in una attività imprenditoriale, erano saliti nella nostra regione da 158.489 a 159.458, con un aumento di 969 imprese. Erano due anni che non si registrava più un aumento delle aziende attive sul territorio regionale. Segno, secondo l’Unioncamere, che qualcosa sta cambiando nel nostro sistema produttivo e sta tornando,anche se tra mille cautele, un clima di moderata fiducia tra gli imprenditori. “Tra i marchigiani” conferma il presidente Unioncamere Alberto Drudi “è tornata la voglia di investire su sé stessi e sulle proprie capacità e competenze. Sfidando i mercati assumendosi il rischio di fare impresa. Se in questi anni la nostra regione ha resistito alla crisi, è stato grazie soprattutto alla qualità dl suo tessuto produttivo e alla forza delle famiglie, che si è tradotta in risparmio e tenuta sociale. Per fortuna e per merito, abbiamo queste solide basi da cui ripartire. Ma le imprese chiedono alle istituzioni iniziative concrete per affiancarle in questo compito: rimuovere gli ostacoli burocratici, rilanciare l’ammodernamento delle infrastrutture e della pubblica amministrazione, investir sulla formazione e sostenere la presenza sui mercati esteri dei nostri imprenditori”. Interessanti i dati sulle forme societarie scelte dai nuovi imprenditori.

La quasi totalità delle aziende ha scelto di costituirsi come società di capitale (+855). Sostanzialmente stabili le società di persone (+4) e le imprese individuali (+12) che restano comunque la stragrande maggioranza delle imprese attive (103.293 su 159.458). Infine aumentano di 98 unità i consorzi e le cooperative, passando da 2.538 a 2.636. “Il fatto che ci sia stata una grande crescita delle società di capitale” sostiene Drudi “è un buon segnale, perché dimostra come la nuova generazione di imprenditori scelga forme d’impresa più articolate e adatte a competere sui nuovi mercati. Importante anche il fatto che tra queste nuove società, molte siano costituite da imprenditori artigiani”.

Tra le imprese attive del 2009, il Centro Studi Unioncamere non ha considerato le 1.748 aziende di sette Comuni del pesarese (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria, e Talamello) che alla fine di quell’anno sono passate in Emilia Romagna. L‘analisi settoriale vede la crescita più elevata tra le imprese dell’alloggio e ristorazione (+287) e del commercio (+259). Bene anche le attività professionali e di consulenza (+228) così come i servizi alle imprese e di ricerca del personale (+126). Le imprese di servizi alla casa o alla persona sono anch’esse in aumento (+128) ed è positivo anche il dato relativo alle attività artistiche, dello sport e dello spettacolo (+128). Dopo anni difficili, tornano a crescere anche le imprese edili (+181), ma non si tratta tanto di un fatto dovuto alla ripresa del settore, quanto alla scelta di molti lavoratori edili di mettersi in proprio come muratori o carpentieri. Tra di loro è alta la percentuale di extracomunitari. Per quanto riguarda i tradizionali comparti manifatturieri (meccanica, moda, mobile ecc.) sembra finita l’emorragia di attività degli ultimi due anni e, se pur modesto, torna un saldo positivo (+20). Prosegue, invece, ma ormai è una tendenza strutturale più che congiunturale, la riduzione delle imprese agricole (-636) che sono scese, per la prima volta sotto quota 32 mila.

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