Confindustria, l’indagine congiunturale del terzo trimestre 2011

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Si indebolisce nel terzo trimestre 2011 la fase di recupero che ha interessato l\’industria manifatturiera marchigiana nel corso degli ultimi trimestri. Secondo i risultati dell\’Indagine Trimestrale condotta dal Centro Studi di Confindustria Marche, in collaborazione con il gruppo Banca Marche, nel trimestre luglio-settembre 2011 la produzione industriale ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell\’anno precedente, con variazioni positive che hanno interessato numerosi settori dell’economia regionale, ad eccezione dei minerali non metalliferi, del legno e mobile e della gomma e plastica.
Il dato relativo al terzo trimestre 2011 – che risente ancora dell’intenso processo di ristrutturazione che interessa l’industria marchigiana – sconta il raffreddamento delle aspettative indotto dai timori del riacutizzarsi dei rischi di recessione. A partire dai mesi estivi, infatti, il clima di incertezza si è progressivamente accentuato sia per la crescente restrizione della liquidità e del credito, sia per il più recente aumento dei tassi di interesse, fattori che hanno contribuito a rallentare la domanda e resa più difficile l’attività di programmazione delle imprese. L’accresciuto clima di incertezza ha prodotto uno netto rallentamento della domanda che ha penalizzato le imprese in maniera generalizzata all’interno dei diversi settori. Le dichiarazioni degli operatori intervistati confermano ampiamente l’evidente attenuazione della fase di ripresa. Scende sensibilmente, infatti, la quota di aziende interessate da miglioramenti dell'attività (47% contro 54% della rilevazione del secondo trimestre 2011), mentre aumenta – nel terzo trimestre 2011 – la frazione di operatori con livelli produttivi in calo (38% rispetto al 26% del secondo trimestre 2011). Contenuto aumento dell'attività commerciale complessiva: l’andamento delle vendite in termini reali ha registrato una variazione dello 0,6% (2,2% nel secondo trimestre 2011) rispetto allo stesso trimestre del 2010, con andamenti molto simili tra mercato interno e mercato estero.

Le vendite sul mercato interno hanno registrato un aumento dello 0,5%, con variazioni negative per Minerali non Metalliferi, Calzature e Legno e Mobile. Le vendite sull'estero hanno mostrato un aumento dello 0,9% in termini reali, con variazioni negative per Minerali non Metalliferi, Calzature, Legno e Mobile e Gomma e Plastica. Le incertezze che caratterizzano l’attuale fase congiunturale si associano a una dinamica dei prezzi abbastanza sostenuta, con incrementi dell’1,7% sull’interno e dell’1,9% sull’estero. I costi di acquisto delle materie prime sono risultati in aumento più evidente, sia sull’interno (+2,7%), sia sull’estero (+3,3%). Nella media del trimestre luglio-settembre 2011, i livelli occupazionali hanno registrato un calo dello 0,4%. Nello stesso periodo le ore di cassa integrazione sono diminuite del 52,8% passando da 12,3 milioni circa del 2010 a 5,8 milioni del 2011. Tale andamento è attribuibile alla diminuzione degli interventi in deroga (-73,5%), passati da 8,9 milioni di ore del terzo trimestre 2010 a 2,4 milioni di ore del terzo trimestre 2011, mentre sostanzialmente stazionari sono risultati gli interventi straordinari (-2,7% pari ad una diminuzione di circa 61 mila ore). In leggero aumento, invece, gli interventi ordinari, passati da 1,1 milioni di ore del terzo trimestre 2010 a 1,2 milioni di ore circa del terzo trimestre 2011 (+7,3%). Le previsioni degli operatori riguardo alla tendenza delle vendite per i prossimi mesi sembrano ancora orientate alla stabilizzazione dell’attuale quadro congiunturale, con scarsi miglioramenti attesi sia sul mercato interno, sia sul mercato estero.
“L’accentuarsi del clima di incertezza osservato a partire dai mesi estivi ha prodotto un brusco ridimensionamento della dinamica della domanda settoriale – afferma il Presidente di Confindustria Marche Paolo Andreani – che si è riflessa negativamente sui piani di espansione delle imprese. Nonostante si siano accentuati, in questo trimestre, i segnali di attenuazione della fase espansiva, l’industria manifatturiera marchigiana sta cercando di reagire alla pesante situazione congiunturale. Purtroppo, le dinamiche aggregate relative in particolare al mercato del credito stanno condizionando pesantemente l’operatività delle imprese, accrescendo il clima di incertezza nel quale queste si trovano ad operare. Riteniamo indispensabile, dunque, che si intervenga al più presto con azioni in grado da un lato di ristabilire un quadro ordinato delle condizioni finanziarie restituendo le necessarie prospettive di stabilità alle imprese manifatturiere, dall’altro di ridare concreto slancio all’economia.”

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