INDUSTRIA: CIRIANI, FISCALITÀ DI VANTAGGIO E RIDURRE TASSE AD AZIENDE

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\”Sono migliaia le imprese del pordenonese e parlarne significa parlare del futuro di tutti\”. Così il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, intervenendo a nome di tutte le istituzioni, ha sottolineato l'importanza del settore manifatturiero del Friuli Occidentale all'assemblea generale dell'Unione degli industriali di Pordenone intitolata "Pordenone Provincia d'Europa", un tema caldo, affrontato con la volontà, è stato detto, di richiamare i valori identitari di quest'area e la loro proiezione in ambito comunitario.
Nel padiglione E dell'Interporto di Pordenone erano in molti (tra cui diversi consiglieri regionali e numerose personalità politiche) ad ascoltare gli interventi di Michelangelo Agrusti (presidente di Unindustria Pordenone), di Alberto Alesina (economista e professore dell'Università di Harvard), del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi e tanti altri.
A tutti Ciriani si è rivolto ricordando l'impegno della Regione a favore delle aziende ("abbiamo fatto di tutto per aiutare le nostre imprese con un pacchetto anticrisi che vale quasi 600 milioni e con il presidio di decine di tavoli sulle crisi d'azienda che hanno colpito soprattutto la Destra Tagliamento, mettendo tutta la forza che avevamo per risolvere i problemi e lasciare, come nel caso di Ideal Standard, dei buoni esempi da seguire") e nella riduzione del debito ("non amo le aziende di rating ma recentemente hanno assegnato alla Regione la doppia A e di questo possiamo andare orgogliosi").
Il vicepresidente ha quindi affrontato il tema della competitività delle imprese "nei confronti dei concorrenti europei", ricordando l'impegno dell'amministrazione regionale sul fronte dell'energia con l'approvazione definitiva dell'elettrodotto Redipuglia-Udine.
"Una scelta essenziale per le nostre famiglie e le nostre imprese che però ci ha fatto sentire un po' soli e ci farà perdere voti" ha osservato, ribadendo il suo sì al rigassificatore di Trieste, che rifiutandolo, assieme a un investimento di 600 milioni di euro, ha detto, rinuncerà a un'occasione.
Ciriani ha quindi sottolineato l'importanza di essere soprattutto europei in un'Europa che deve darsi regole uguali per tutti "se non vogliamo che il sogno della Ue diventi un incubo" e ricordato che "il sistema manifatturiero del Nordest ha bisogno di una politica italiana più protagonista e più forte in Europa perché lo spread ci sta mettendo fuori concorrenza e questo non è giusto né coretto".
Infine il vicepresidente ha toccato i temi della specialità e della fiscalità di vantaggio.
"La nostra specialità ha anacronismi e difetti ed è da rivedere – ha osservato – ma ha creato un sistema sanitario autonomo che quest'anno fa per così dire, 21 milioni di utile e paga le fatture a 30 giorni, diversamente da quanto accade in altre regioni e questo vale anche per le tasse, perché non chiediamo privilegi ma responsabilità e la fiscalità di vantaggio che vogliamo è la possibilità di diminuire le tasse alle nostre imprese e alle nostre famiglie senza chiedere niente a nessuno".
Infine, ricordando i "140 milioni passati dalle nostre casse a quelle dello Stato", il vicepresidente ha detto "senza amor di polemica, ritengo che sarebbe stato meglio fossero rimasti in regione per consentirci di dare qualche elemento di stimolo fiducia e ripresa alle nostre imprese".
Le porte della Regione sono "spalancate ad ogni tipo di decisione in proposito di sgravi fiscali alle imprese" ha detto ancora Ciriani chiudendo il suo intervento con una esortazione.
"Siamo di fronte a scelte difficili e dobbiamo decidere cosa fare, se rotolarci nel fango che ogni giorno inonda i giornali o concorrere a fare qualcosa di diverso, evitando di alimentare l'indignazione senza prospettiva" ha detto, sottolineando che scegliere significa anche scontentare, selezionare, distinguere, perché "in questa regione abbiamo il compito di essere all'altezza di un grande passato. Dobbiamo fare tutti il nostro dovere e i risultati arriveranno".

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