Aliquote Imu, la Cna: abbassare quella sulle attività produttive

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Bene la proposta del gruppo del Pd al consiglio comunale di Pescara, di ridurre le aliquote Imu applicate su prime e seconde case, «ma la proposta deve essere estesa anche agli immobili destinati ad attività produttive gestite direttamente dal titolare». E' quanto sostiene la Cna di Pescara, secondo cui «se da una parte la presentazione della delibera di modifica, che il Pd presenterà nelle prossime sedute dell'assise civica, muove nella direzione auspicata di ridurre il carico fiscale sulle famiglie, non altrettanto si può dire per quel che riguarda il mondo delle imprese». A detta della confederazione artigiana presieduta da Riccardo Colazzilli, non si capisce perché «tanto nella proposta della maggioranza cittadina di governo, che della principale forza di opposizione, continui a permanere una grave sottovalutazione dello stato di estrema difficoltà in cui versano le attività produttive cittadine, spesso condotte da aziende piccole e piccolissime, costrette a fronteggiare, con una situazione di crisi profonda che le sta mettendo letteralmente in ginocchio, anche una insostenibile tassazione sugli immobili destinati alla propria attività».
«Per queste ragioni – aggiunge la Cna – abbiamo chiesto di equiparare alla tariffa più bassa “ordinaria” applicata alla abitazione principale (3,5% nell'ipotesi della giunta Mascia; 3% in quella proposta ora dal Pd) l'aliquota a carico degli edifici in cui l'impresa, che ne è anche proprietaria, svolge la sua attività. Locali in cui viene ora applicata una aliquota, insostenibile, del 9,6%, singolarmente confermata tanto nelle ipotesi della maggioranza che dell'opposizione».

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