Incontro Spacca-Zanonato, tutte le crisi aperte nelle Marche al centro del confronto

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Tante emergenze: ammortizzatori sociali, Indesit, Terna, Accordi di programma con particolare riguardo alla Valle del Tronto, Fincantieri, Pica, Berloni, Sadam, Sacci e cantieristica. Sono solo alcuni dei temi e delle vertenze che sono stati al centro dell’incontro, oggi a Roma, tra il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, l’assessore alle Attività produttive Sara Giannini e i dirigenti dei Servizi Economici della Regione. Il summit, convocato per affrontare in modo approfondito tutte le situazioni di crisi aperte nelle Marche, arriva dopo un primo incontro in Regione tra presidente e ministro a margine del Forum Italia-Emirati Arabi Uniti di due settimane fa. “Un incontro necessario, utile per approfondire le vertenze che stanno segnando il nostro territorio – dice il presidente Spacca – La dura crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese ha avuto effetti rilevanti anche nelle Marche, forse ancora più pesanti vista la struttura economica manifatturiera marchigiana, fondata principalmente su micro e piccole imprese. Uno scenario che si fa ancora più preoccupante di fronte all’esaurimento delle risorse nazionali per gli ammortizzatori sociali”. Ammortizzatori sociali
E proprio il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali è stato il primo dei temi prioritari affrontati. E’ stato sottolineato come la carenza di una copertura minima di reddito alimenti il rischio di uno strappo repentino nella tenuta sociale che può minare anche le condizioni di una possibile ripresa economica. “Nelle Marche, come d’altronde in tutte le altre Regioni – ha detto Spacca – le risorse stanziate dal precedente Governo hanno consentito di soddisfare le esigenze dei primi tre mesi dell’anno. Le ulteriori risorse destinate agli ammortizzatori si sono ridotte, per l’anno 2013, a 550 milioni rispetto allo stanziamento preventivato di un miliardo, con una quota regionale di 16 milioni che a malapena riescono a coprire i fabbisogni stimati fino a giugno 2013. Se il Governo non interverrà, le Regioni saranno costrette a restituire la delega in materia, che esercitano per conto del Ministero”.
Indesit
Sul tavolo del confronto la vertenza Indesit. Spacca ha ribadito l’urgenza dell’apertura immediata del tavolo nazionale dove si possano incontrare sindacati e impresa e dove le istituzioni possano rappresentare le loro posizioni. Obiettivo prioritario, la modifica del Piano industriale presentato da Indesit Company. Al ministro Zanonato il presidente ha inoltre rappresentato l’esigenza che venga definita una politica industriale di settore per gli apparecchi domestici e professionali. Un settore che ha 130.000 occupati, 15 miliardi di fatturato di cui il 60% di export ed un saldo attivo di 2,5 miliardi della bilancia commerciale. E’ stata formulata la proposta di un intervento di politica industriale a sostegno di un settore così strategico per l’economia italiana, attraverso la costituzione di una piattaforma di ricerca, sviluppo e innovazione che coinvolga Governo, Università e Regioni.
Accordo di programma
Altro tema affrontato, l’Accordo di programma per la reindustrializzazione dell’entroterra appenninico, dove si rivela assolutamente insoddisfacente l’apporto di Invitalia, caratterizzato da burocratismo e defocalizzazione. Da qui la necessità di favorire la semplificazione delle procedure, in particolare per il superamento dei vincoli e delle interpretazioni della Legge n.181/89, gestita proprio da Invitalia, che rischiano di rendere quasi impossibile utilizzare le risorse nazionali, a fronte e per contro del già avvenuto ed efficace utilizzo della quasi totalità dei fondi regionali.
Terna
E’ necessario verificare il reale intendimento di Terna a voler realizzare il progetto dell’elettrodotto Fano-Teramo e a sostenerlo con adeguate risorse. E’ stata infatti evidenziata l’inutilità di creare allarmismi sul territorio e di generare conflittualità tra livelli istituzionali in assenza di un progetto concreto e finanziato.
Attuazione del protocollo di intesa Valle del Tronto-Piceno
E’ necessario attivare operativamente l’intesa per l’area a cavallo tra le Marche e l’Abruzzo, un’area territoriale omogenea, fortemente interessata da processi di crisi lavorativa e deindustrializzazione dovuta al progressivo disimpegno di grandi imprese successivamente all’uscita dell’area dalla zona Cassa del Mezzogiorno.
Altre vertenze e situazioni di crisi
Spacca ha sottoposto al Ministro Zanonato altre difficili vertenze regionali, per le quali il Ministero dello Sviluppo economico, anche in collaborazione con altri Ministeri, possa concorrere a trovare soluzioni positive o quanto meno ridurne gli effetti negativi sul piano produttivo e occupazionale:
Fincantieri, per cui è necessario l’intervento del MISE per una politica industriale nazionale di settore che consenta di sviluppare uno stabile flusso di commesse, Best di Cerreto d’Esi (AN), API di Falconara (AN), Sadam Jesi(AN), Edison Jesi (AN), PICA di Pesaro, Berloni Pesaro, la nautica del distretto Pesaro-Fano (Baioni, Raffaelli, Nautica CP), Conceria del Chienti Tolentino (MC), SACCI Castel Raimondo (MC), Fornace Smorlesi Montecassiano (MC), Sadam di Fermo (FM), Ciet Impianti (FM, MC, AP), alcune importanti aziende dell’alimentare come Mare Pronto ex Arena – Mediterranea – Vinfood che interessano tre territori provinciali (AP-MC-FM), così come aziende del settore della grande distribuzione Conforama (ex Mercatone), Auchan, SMA. Un’ultima citazione riguarda le grandi aziende erogatrici di servizi pubblici come Poste, Telecom, Trenitalia, Enel, ecc. Sempre più spesso queste aziende, nelle loro grandi ristrutturazioni e razionalizzazioni, tendono a ridurre servizi e strutture, quindi personale, su tutto il territorio nazionale penalizzando maggiormente, però, le regioni più piccole considerate meno remunerative.
“In questo contesto – ha evidenziato l’assessore Giannini – le Marche scontano una penalizzazione nella programmazione del Governo nazionale in materia di sviluppo economico: gran parte degli investimenti strategici di settore per la crescita e la coesione della comunità marchigiana sono infatti realizzati con risorse proprie regionali ed europee. E’ indispensabile invertire tale trend, considerando che le Marche sono la regione in Italia con il più alto tasso di imprenditorialità. Le situazioni di crisi aziendali, di filiera o territoriali necessitano di risposte che può offrire solo la politica industriale nazionale. Questo anche in considerazione della competenza esclusiva dello Stato per gli interventi per le grandi imprese, a fronte del ruolo della Regione vincolato al sostegno delle PMI”.

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