Tartufo che vacanza: un progetto di sistema per le eccellenze enogastronomiche

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Valorizzare il tartufo come catalizzatore di turismo, promuovere grazie ad esso l\’intero patrimonio culturale del territorio, sviluppare un\’accoglienza di qualità: sono questi i principali obiettivi di Tartufo che vacanza!, campagna promossa dalla Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con la Regione Marche. “Il turismo enogastronomico legato al tartufo è uno dei principali attrattori turistici della nostra provincia” conferma Renato Claudio Minardi assessore al turismo con delega all\’eno-alo-gastronomia “Abbiamo tre importanti fiere nazionali, Acqualagna, Sant\’Angelo in Vado e Pergola che, insieme alle minori di Apecchio e Fossombrone, catturano ogni anno un enorme flusso di visitatori da tutta Italia e dall\’estero. La nostra idea è rendere il tartufo un volàno per il turismo, in grado di promuovere tutto il meglio dell\’enogastronomia, del paesaggio e della cultura che rendono unico il territorio di Pesaro e Urbino”. L'iniziativa della Provincia vuole quindi mettere a sistema – per la prima volta in un unico progetto – le svariate manifestazioni legate al tartufo, con l'obiettivo di creare nuove opportunità per gli operatori e le strutture ricettive, sviluppando un'accoglienza di qualità adeguata alle nuove esigenze del turismo internazionale.
Il secondo dato importante, che rende il progetto una novità, è l'approccio “integrato” della promozione che interessa tutti i livelli, prodotto, offerta culturale e accoglienza turistica, coinvolgendo produttori, operatori turistici e strutture ricettive del territorio.
Terzo, il brand Marche: la campagna ha ottenuto il finanziamento della Regione che vi ha riconosciuto l'aderenza alle politiche di investimento e agli obiettivi di promozione turistica regionali. Tartufo che vacanza! arricchirà quello che la Regione identifica come “cluster” del gusto, ovvero l'insieme delle proposte turistiche di matrice enogastronomica.
Per entrare nel concreto, le azioni sono state molteplici dal punto di vista sia della comunicazione che della promo-commercializzazione del prodotto turistico. “Per prima cosa, abbiamo coinvolto i tour operator locali che hanno preparato pacchetti turistici ad hoc – spiega Minardi – particolarmente attenti a offrire esperienze di autentica immersione nel territorio.
Inoltre abbiamo attivato un sito (tartufochevacanza.it), fortemente integrato con l'offerta commerciale e con il portale turistico regionale (turismo.marche.it), oltre alla sfera dei social network (in primis la pagina Facebook “Marche di gusto”). Infine abbiamo incaricato un ufficio stampa nazionale di sensibilizzare i principali organi di stampa e network televisivi, con l'intento di invitare turisti da ogni regione d'Italia, e non solo in autunno ma tutto l'anno, perchè qua il tartufo cresce in ogni stagione.
In tutto questo, i primi dati sono già molto positivi: solo nelle due prime settimane di ottobre il sito web ha ottenuto ben 2.226 visitatori unici. Considerando che con un solo click si può prenotare il pacchetto viaggio dei propri desideri, siamo sicuri che i risultati saranno soddisfacenti”.
“L'obiettivo di base – continua Minardi – è vendere insieme tartufo e territorio. Chi arriva nella nostra provincia scopre di essere circondato da un territorio straordinario, che è in grado di offrire mille opportunità: bandiere blu e arancioni, rocche, castelli, paesaggi sublimi, parchi e riserve naturali… E poi le nostre città: Urbino, città natale di Raffaello, patrimonio Unesco e oggi candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019; Pesaro, dove è nato un altro genio artistico, Giochino Rossini, che oggi dà il nome al famoso Opera Festival; infine la Fano romana con i suoi monumenti”.

A questo immenso patrimonio, fa eco una cultura enogastronomica di qualità: se il tartufo è il re della tavola, “la provincia di Pesaro e Urbino – sottolinea ancora Minardi – custodisce anche il maggior numero di DOP marchigiane (la Casciotta d'Urbino, il Prosciutto di Carpegna, l'olio extravergine di oliva Cartoceto) e vini DOC (il rosso dei Colli Pesaresi, il Rosso Pergola e il Bianchello del Metauro), oltre ad altre eccellenze, fra cui il formaggio di fossa e la birra artigianale prodotta nelle zone montane di Apecchio, Pergola, Sassocorvaro, Monteporzio e Fermignano, oggi esportata in tutto il mondo”.
Proprio in virtù di questa ricchezza, la Provincia da tempo ha adottato la “leva enogastronomica” per promuovere il turismo: fra le iniziative più recenti, la guida pubblicata con il titolo Strada Provinciale del Gusto SP26.

Il tartufo è anche un'importante risorsa economica per il territorio. Questo prodotto costituisce per molti una valida integrazione di reddito se non un vero e proprio business. Il volume d'affari generato dal pregiato fungo si aggira attualmente sui 60 milioni di euro, all'interno di un distretto che non lavora soltanto nelle fiere ma coinvolge cavatori, aziende di trasformazione e di commercializzazione.
Ogni anno sono 800 i quintali di prodotto trasformato e commercializzato. L'export traina il mercato: il 70-80% del nostro tartufo raggiunge tutto il mondo.
Ecco dunque che il turismo diventa ancor più una chiave strategica di sviluppo, attivando tutto il circuito delle tante attività imprenditoriali connesse.

Tartufo che vacanza! oltre a un'ampia proposta di pacchetti turistici offre vere e proprie esperienze sensoriali: la cerca al tartufo, i laboratori per imparare a fare la 'crescia', le visite guidate a cantine e frantoi con degustazione, condite da visite guidate e tour alla scoperta di borghi storici, musei e monumenti. Chiunque può richiedere informazioni e prenotare un weekend o un soggiorno più lungo da trascorrere con la famiglia e gli amici accedendo al sito dedicato tartufochevacanza.it e dai portali istituzionali turismo.pesarourbino.it e turismo.marche.it .

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