Fermo dell’autotrasporto, Fita-Cna ai prefetti: garantire la libera circolazione

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Garantire la sicurezza, ma anche la libera circolazione delle imprese di trasporto che non aderiscono al fermo indetto per l’inizio della prossima settimana, che scatterà a partire dalla mezzanotte di lunedì 9 dicembre. E’ la richiesta rivolta dalla Fita-Cna ai quattro prefetti abruzzesi, ai quali è stato anche richiesto un incontro urgente (a Pescara si terrà oggi, in tarda mattinata, ndr) per discutere delle modalità di svolgimento della protesta. Ai quattro prefetti abruzzesi, il presidente regionale della Fita-Cna, Gianluca Carota, ricorda come dalla protesta, «in seguito al sostanziale accoglimento da parte di governo e Parlamento del pacchetto di richieste della categoria» si siano dissociate le sigle raccolte attorno al coordinamento unitario Unatras (che, oltre alla stessa Fita-Cna, associa anche Confartigianato-Trasporti, Conftrasporto, Sna-Casartigiani) e con loro anche Anita-Confindustria.
In sostanza, la stragrande maggioranza degli autotrasportatori, che tuttavia temono – anche sulla base dei precedenti – che il loro diritto di muoversi liberamente possa essere limitato. Soprattutto in prossimità dei caselli autostradali, autentici e tradizionali “punti caldi” delle agitazioni dei “bisonti”. Da qui la richiesta ai prefetti di garantire, attraverso le forze dell’ordine, la sicurezza dei mezzi e delle persone.
Dell’agitazione, della revoca dell’adesione delle principali sigle del settore e dei risultati conseguiti nella trattativa con governo e Parlamento, la Fita-Cna parlerà con le imprese sabato pomeriggio, 7 dicembre, nel corso di un’assemblea, in programma alle ore 15,30 nella sede regionale di via Cetteo Ciglia 8, a Pescara.

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