Investimenti in R&S e capitale umano: 500 milioni da Bei, Mef e Mise

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La Banca europea degli investimenti ha firmato un doppio accordo con i Ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico, per avviare una serie di misure a favore della piccola e media imprenditoria italiana. Si tratta di un Fondo di 500 milioni di euro a disposizione di pmi e mid-cap per investimenti in ricerca e sviluppo e di un framework agreement per sostenere l’accesso al credito delle aziende che vogliono investire in infrastrutture. Gli accordi sono stati firmati dai Ministri Pier Carlo Padoan, Federica Guidi e, per la Bei, dal Presidente Werner Hoyer.

500 MILIONI DALLA ITALIAN RISK SHARING INITIATIVE
In base al primo accordo la Bei attiverà un portafoglio prestiti di 500 milioni di euro utilizzando 100 milioni del Fondo di garanzia per le pmi del Mise. Per ogni euro di garanzia fornito dallo Stato italiano, cioè, la Banca europea degli investimenti attiverò una linea di credito pari a cinque volte quell’importo. L’operazione è denominata “Italian risk sharing initiative” e, come ha sottolineato Hoyer, “rappresenta una novità assoluta per i prestiti ai progetti in ricerca e sviluppo, struttura possibilmente da replicare in altri Paesi”.

ASSISTENZA TECNICA PER I PROGETTI UE 2014-2020
I due Ministeri italiani e la Bei si sono poi accordati per sostenere congiuntamente le imprese che vogliono investire in infrastrutture e capitale umano. L’obiettivo è quello di aumentare la dotazione finanziaria dei Fondi strutturali 2014-2020 con altri finanziamenti da parte della Bei, per i progetti inerenti la realizzazione di infrastrutture (soprattutto nel Sud Italia) e la promozione dell’occupazione giovanile.

DALLA BEI 11 MILIARDI DI PRESTITI NEL 2013
Nella prima metà del 2014 le firme di nuovi finanziamenti Bei in Italia hanno già superato l’importo di 5 miliardi di euro; nel 2013 la cifra complessiva si era attestata sugli 11 miliardi. Tra le principali operazioni ci sono 500 milioni del piano “Jobs for Youth” per i prestiti a pmi, Mid-Cap e start-up che assumono almeno un giovane tra i 15 e i 29 anni; un’operazione congiunta con la Cassa depositi e prestiti per 500 milioni; progetti di cartolarizzazioni con le banche italiane per aumentare il credito disponibile per le aziende di minori dimensioni.

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