L’aumento dell’energia stronca il trasporto ferroviario delle merci

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“Capiamo le difficoltà di bilancio dello Stato, ma prelevare ulteriormente dalle imprese, dai trasporti e dalla logistica determinerà il collasso del sistema economico radicato nei nostri territori” è il commento del Presidente di Assologistica Carlo Mearelli al provvedimento contenuto nell’art. 29 del Decreto Legge “Competitività”, con cui si prevede un prelevamento di quasi 50 milioni di euro dall’aumento del costo dell’energia per il trasporto ferroviario. Il costo energetico d’altra parte è proprio una delle voci che maggiormente stanno aggravando le passività dei bilanci delle imprese.
“I nostri clienti troveranno più conveniente formare e muovere i treni dal Nord Europa, togliendo traffico ai nostri porti o quanto meno il trasporto delle merci su gomma risulterà molto più competitivo di oggi” sottolinea il Vicepresidente di Assologistica Sebastiano Grasso.
Assologistica ritiene che le conseguenze di questo provvedimento, in una fase di sofferenza dei traffici e dell’economia come quella che stiamo attraversando, avranno effetti pesantissimi determinando un ulteriore arretramento del sistema logistico italiano nel suo complesso.
La necessità di essere competitivi ha nel trasporto ferroviario un alleato in Italia che non ha surrogati, in termini di decongestionamento, di programmabilità e di affidabilità del trasporto delle merci, ma a condizione che i costi siano almeno di mercato rispetto al resto dell’Europa più avanzata. Un aumento del 30% del costo delle tracce non è sopportabile dal cargo ferroviario e ciò trova riscontro anche nel Parere espresso dall’VIII Commissione del Senato in cui si chiede il mantenimento delle tariffe elettriche attuali per il settore.
Assologistica, chiede al Governo Renzi, di cancellare questo provvedimento, che rischia di determinare un passo indietro irreversibile.

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