Salvaguardare il Porto di Ancona ed i legami con il territorio

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La Camera di Commercio ribadisce l\’assoluta importanza del porto di Ancona per la città e per l’intera regione, come snodo intermodale a servizio di un consistente flusso di traffici internazionali di merci (oltre 8 milioni di tonnellate all’anno) e di passeggeri (più di un milione ogni anno) a cui va aggiunto il traffico crocieristico. Tale rilevanza è ancor più evidente oggi, a seguito del recente riconoscimento della Macroregione Adriatico-Ionica, in cui Ancona ed il suo porto, anche per la naturale posizione baricentrica, aspirano a svolgere un ruolo da protagonista in termini di collegamento marittimo con gli altri Paesi dell’area, in particolare il porto è il principale collegamento italiano con i porti della Croazia e della Grecia. L’ente camerale esprime pertanto forti perplessità sul percorso di riforma della portualità come ridisegnato nell’ultimo documento del Ministero Infrastrutture e Trasporti, che, se fosse approvato nell’ultima versione, indebolirebbe fortemente lo scalo dorico, inglobandolo nell’Autorità del Nord Adriatico, con sede a Venezia.
Evidenzia Giorgio Cataldi, presidente della Camera di Commercio di Ancona – “Si tratta di un percorso che, in nome di una presunta razionalizzazione, che peraltro riguarda anche altri organismi a partire dalle Camere di Commercio, spinge verso accorpamenti il più delle volte non efficaci e funzionali per il sistema imprenditoriale locale, frutto di una diffusa tendenza alla centralizzazione dei centri decisionali che allontana le decisioni e le risorse dai territori. Non sempre accorpare vuol dire migliorare la situazione e ottimizzare le risorse: dobbiamo invece valorizzare ciò che è necessario e funzionale ai territori in ottica di sviluppo e maggiore competitività, non togliere ed impoverire gli assetti istituzionali locali.”
La Camera di Commercio auspica un’azione congiunta con tutte le istituzioni territoriali e con le associazioni di categoria affinché il porto non subisca un declassamento e perda la sua necessaria autonomia.

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