Il 72° anniversario della ritirata di Russia

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L\’assessore regionale alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia Mariagrazia Santoro ha rappresentato la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia al 72° anniversario della ritirata di Russia che si è tenuto, come da tradizione, al Tempio di Cargnacco a Pozzuolo del Friuli. Alla cerimonia erano presenti tra le autorità civili, militari e
religiose il sindaco di Pozzuolo del Friuli Nicola Turello, il
vicepresidente del Consiglio Regionale Paride Cargnelutti e il
consigliere Enzo Martines.

"Ricordare, attraverso l'impegno dell'Unione Nazionale Italiana
Reduci di Russi, le atrocità subite dai caduti e dispersi della
tragica Campagna di Russia – ha commentato l'assessore Santoro –
è non solo un impegno morale e civile, ma un onore per tutte le
istituzioni della Repubblica italiana che ha nella sua storia il
peso di queste vittime innocenti di una delle più terribili
guerre che abbiamo subito. Vittime in un fronte quanto mai
lontano non solo geograficamente ma anche dai cuori e dalle menti
di tutti noi italiani".

Quest'anno, assieme alla cerimonia, c'è stata la tumulazione
solenne dei resti di undici soldati italiani provenienti dalla
Russia e deceduti sul Fronte orientale.

"Nella tragedia di una guerra, delle vittime e dei dispersi, si è
unita la pesante condizione di coloro che non hanno avuto
indietro nemmeno la consolazione di un corpo su cui piangere il
proprio dolore", ha aggiunto Santoro. "In questo senso con
l'iniziativa di oggi si restituisce alla propria terra non solo
il corpo di coloro che l'anno rappresentata e difesa anche a
costo della vita, ma ai parenti e tutta la comunità qualcosa di
più che deve rappresentare patrimonio di un popolo e delle sue
istituzioni: la forza di non dimenticare, la forza di guardare
avanti verso il futuro, come hanno fatto coloro che davanti ad un
destino certo e sventurato non si sono tirati indietro".

"Oggi che ricordiamo anche il centenario della Grande Guerra, ci
rendiamo conto di quante siano state le vittime dell'atrocità e
dell'orrore derivato dalla resa di coloro che quotidianamente
hanno la responsabilità di lavorare per la pace, per i rapporti
tra i diversi paesi e per il benessere delle popolazioni.
Ricordare non basta, bisogna attualizzare questi tragici
insegnamenti nella concretezza di tutti i giorni ricordandoci che
non siamo soli e solo con il rapporto e la relazione con gli
altri possiamo essere più forti e più al sicuro. Onore ai caduti,
bentornati a casa".

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