La Serbia nell’Ue

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Novi Sad, capoluogo della Vojvodina, è la prima città in Serbia ad
aver ospitato una delegazione del Comitato delle Regioni
dell’Unione europea, per un incontro che ha dato un ulteriore
segnale dell’impegno della Serbia verso le riforme richieste per
l’adesione all’Unione europea.

La delegazione del Comitato delle Regioni era guidata da Franco
Iacop, presidente del Consiglio regionale del FVG, che ha
incontrato diverse autorità istituzionali della Vojvodina, con i
presidenti della Provincia Igor Mirovic, e dell’Assemblea
provinciale Istvan Pasztor.

Iacop ha avuto parole di elogio per questa iniziativa affermando
che molti dei benefici dell’adesione all’Ue si faranno sentire in
tutta la Serbia, nelle sue città, nelle regioni. L’invito di Novi
Sad – ha aggiunto – dimostra che le autorità nazionali,
provinciali e locali della Serbia comprendono che l’adesione
all’Ue è un progetto in cui tutti devono essere coinvolti e da
cui tutti possono ottenere positivi risultati.

L’incontro di oggi – ha aggiunto Iacop – è un ulteriore segnale
della determinazione della Serbia e dell’Unione europea di far
progredire i negoziati di adesione. Il presidente della
Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha più volte affermato
nelle scorse settimane che la Serbia potrebbe aderire l’Ue entro
il 2025 e, a luglio, il quarto vertice dei Balcani occidentali
tenutosi a Trieste ha confermato che i Paesi di quella regione
ora lavorano molto più strettamente insieme.

Sono passi molto importanti – ha sottolineato Iacop – la Serbia
ha bisogno di una prospettiva europea e l’Ue ha bisogno di sapere
che la Serbia è impegnata nella stabilità regionale: questo
incontro assume quindi il significato di una dichiarazione sulla
necessità di una buona cooperazione tra i livelli di governo
nazionale, provinciale e locale in Serbia.

La legislazione europea è molto attenta al ruolo delle città e
delle regioni, quindi il successo della Serbia come membro
dell’Ue dipenderà dall’avere amministrazioni efficaci e
efficienti a livello provinciale e municipale. Da politico in una
regione di frontiera – ha detto Iacop – vorrei sottolineare che
l’appartenenza all’Unione è un’opportunità importante per le
regioni di confine e, in particolare, per le minoranze.

Proprio sul ruolo e i diritti delle minoranze nazionali Iacop ha
concluso citando il motto dell’Unione europea: “Unità nella
diversità”. Oggi abbiamo discusso anche dei diritti delle
minoranze nazionali – ha affermato – e ho avuto modo di
constatare come la Vojvodina rappresenti un caso emblematico di
come differenti minoranze possano vivere assieme condividendo
valori comuni.

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