Tir come Bancomat

2416

Longo: le imprese si indebitano perché le prestazioni di trasporto merci sono pagate mediamente a cento giorni

Ogni mese le imprese italiane di autotrasporto “anticipano” alla committenza, ovvero a chi deve far trasportare la sua merce, oltre 3 miliardi di euro. E ormai la media di attesa per il pagamento dei servizi di trasporto supera i 100 giorni, equivalenti a un valore medio di 23.000 euro per ogni mezzo pesante in circolazione.
A denunciare quella che è ormai un’emergenza che sta trasformando le imprese di autotrasporto in agenzie di prestito a interesse zero e le sta costringendo a farsi carico di oneri finanziari ormai insopportabili, è Trasportounito, che, per voce del suo Segretario Generale, Maurizio Longo, individua precise responsabilità e connivenze anche politiche.
“Siamo ormai oltre ogni ragionevole livello di guardia – afferma Longo – con imprese di autotrasporto che sono costrette ad anticipare i costi dei servizi per un periodo medio di 100 giorni, e che nel 90% dei casi devono ricorrere a strumenti finanziari per far fronte ai loro costi di gestione, supplendo in questo modo ai danni di un mercato malato nel quale i caricatori hanno fatto dei tir bancomat viaggianti”.
“Le norme sui tempi massimi di pagamento esistono e sono in vigore – prosegue il Segretario Generale di Trasportounito – ma il Parlamento si è guardato bene dal fissare chiare misure sanzionatorie”.
Secondo Trasportounito tali ritardi nei pagamenti delle fatture si traducono in una ulteriore bomba sicurezza sulle strade: sono sempre di più le imprese che, alle prese con costanti problemi di liquidità, rinviano la manutenzione ordinaria dei mezzi e l’attuazione di misure improrogabili per la sicurezza.
Anche alla luce di questi rischi, Trasportounito torna a chiedere con forza che il pagamento per i servizi di autotrasporto merci (come per altro avviene, in modalità differenti, in tutti i Paesi europei) deve avvenire tassativamente a trenta giorni dalla data fattura introducendo pesanti sanzioni pecuniarie; la deroga potrà essere concessa solo nei casi in cui il committente presti garanzie fidejussorie.
E oggi si verifica anche un paradosso quasi grottesco: l’impresa di autotrasporto lavora, non ottiene il pagamento magari per 180 giorni, non riesce a provvedere al pagamento degli oneri sociali e il committente prima di saldare (in ritardo) le sue fatture, ha pure il coraggio di chiedere il Durc positivo e, in caso contrario, non pagare.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here