Vino e cambiamenti climatici, bisogna agire adesso

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Salon Vignerons Indépendants de France, Porte de Versailles, Paris, 30 novembre 2018.

In occasione della 40esima edizione del salone dei vignaioli indipendenti (vignerons indépendants) tenutosi a Parigi la settimana scorsa, un campanello d’allarme legato ai cambiamenti climatici e la perdita di raccolto ha allertato gli addetti ai lavori. A causa dei rischi climatici, più della metà dei viticoltori presenti al salone ha denunciato una perdita di parte del raccolto. L’80% dei “vignerons indépendants”, una confederazione che raggruppa 7.000 produttori, percepisce in maniera molto forte i cambiamenti climatici e sono preoccupati per il futuro del loro mestiere. Fra i cambiamenti e soprattutto le avversità climatiche che più preoccupano i viticoltori c’è il gelo, la grandine, la siccità e le inondazioni. La siccità preoccupa moltissimo visto che si presenta con sempre più anticipo e si allunga per periodi sempre più lunghi. Il 55% dei viticoltori constata quasto fenomeno regolarmente, soprattutto nel sud della Francia. Altro fenomeno che preoccupa e non poco i vignerons indépendants è la precocità della vendemmia, fenomeno che colpisce soprattutto l’est della Francia. Il problema non è solo francese, anzi. Le regioni vinicole più importanti del mondo, dal Cile alla Toscana, dalla Borgogna all’Australia vedranno diminuire le loro aree coltivabili dal 25% al 73% entro il 2050, e ciò costringerà i viticoltori a piantare nuovi vigneti in ecosistemi precedentemente indisturbati, a latitudini più alte o altitudini più elevate, a danno della flora e della fauna locali.

L’effetto del riscaldamento di 2 gradi sui grappoli di uva, provocherà un probabile aumento dei prezzi per i consumatori nel medio termine. I consumatori intervistati al salone di Parigi si sono detti preoccupati per un probabile aumento dei prezzi e per il gusto che potrebbe essere impattato dai fenomeni atmosferici sempre più imprevedibili.

“È il momento di agire” – secondo Michel Issaly, presidente dell’associazione di sviluppo dell’etichetta Vignerons Indépendants – “Le soluzioni di adattamento devono essere la priorità della filiera nei prossimi mesi. Se apettiamo il 2030, sarà troppo tardi”.

“La professionalizzazione della filiera tramite la formazione degli attori potrebbe giovare un ruolo determinante per rafforzare la competitività dell’offerta” le parole di Thomas Montagne, presidente di Vignerons Indépendants.

 

Riccardo Milani

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