AnconAmbiente e il Comune di Ancona in collaborazione con Adriatica Oli potenziano in questi giorni il sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti con il posizionamento di altri 5 contenitori Olivia sul territorio. Raccolti da marzo 2018 oltre 18 tonnellate di oli vegetali esausti
AnconAmbiente e il Comune di Ancona in collaborazione con Adriatica Oli, potenziano il servizio di sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti collocando altre 5 stazioni di raccolta. Attivato lo scorso marzo il nuovo sistema di raccolta differenziata degli oli vegetali esausti era partito con 10 contenitori Olivia cui si vanno ad aggiungere questi ultimi 5 per un totale di 15 sull’intera area urbana di Ancona. I nuovi contenitori sono stati disposti nelle seguenti vie:
-via Flaminia a Collemarino – Si con Te
-corso Carlo Alberto – Si con TE
-via Flavia – Si con Te
-via Varano 39
-via Fratelli Zuccari 16
L’implementazione del servizio è stata decisa alla luce del grande successo dell’iniziativa e dalle richieste da parte dei residenti. In soli 5 mesi, infatti, ad Ancona, i cittadini hanno conferito oltre 18 tonnellate di oli vegetali esausti, un dato di tutto rispetto che ha ancora margini di miglioramento con le nuove postazioni stradali Olivia recentemente collocate.
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“Un progetto su cui AnconAmbiente sta puntano molto – ha dichiarato l’AD di AnconAmbiente Roberto Rubegni – perché lo scorretto smaltimento dell’olio da cucina è responsabile di ingenti danni ambientali. L’olio, infatti, è altamente inquinante per gli ecosistemi naturali: 4 kg di olio vegetale versati in mare inquinano una superficie d’acqua estesa come un campo di calcio”.
“Come è noto – ha sottolineato il Presidente di AnconAmbiente Antonio Gitto – lo smaltimento dell’olio esausto attraverso la rete fognaria ha effetti negativi anche economici per il Comune e, indirettamente, per i cittadini: infatti, la depurazione delle acque inquinate da questi grassi richiede costi energetici fi
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no a 3 kWh per ogni kg di olio impropriamente smaltito. In termini economici si tratta di circa 0,60€/kg, cui si aggiungono ulteriori 0,50€/kg di costi stimati medi per la manutenzione degli impianti. A livello domestico, inoltre, l’olio versato nei lavandini intasa le tubature, provocando disagi e obbligando all’uso di acidi corrosivi molto inquinanti”.
L’unico comportamento corretto, quindi, è conferire l’olio esausto nelle postazioni stradali Olivia, così da essere avviato al recupero e trasformato in nuove risorse come inchiostri, nuova energia e, soprattutto, biodiesel, che sta diventando sempre più una valida alternativa al diesel prodotto dal petrolio, fonte esauribile e inquinante.
Non va trascurato, infatti, che il biodiesel produce emissioni di CO2 molto basse rispetto ad altri carburanti: ogni tonnellata di biodiesel evita l’immissione in atmosfera di 3,13 tonnellate di CO2 equivalente (fonte: Conoe, Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento di Oli e Grassi vegetali e animali esausti).
Questo vuol dire che in soli 5 mesi ad Ancona, grazie alla raccolta dei cittadini di oltre 18 tonnellate di oli vegetali esausti di cui si diceva sopra, è stata evitata l’immissione in atmosfera di 57 tonnellate di CO2 equivalente.