Porti: Rixi, sistema portuale è unicum, dialogo non contrapposizione

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Edoardo Rixi

Il sistema portuale italiano, con le
proprie specificità, va considerato come un unicum, cercando di
creare un’integrazione tra i singoli territori, che ci consenta
di proporsi nei vari mercati non in maniera competitiva tra le
nostre diverse realtà ma con una competitività complessiva
dell’Italia. In un quadro in cui si punta a ridare centralità
alle rotte e ai traffici sul Mediterraneo.

Lo ha detto a Monfalcone il vice ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che ha compiuto un
sopralluogo al porto per poi visitare lo stabilimento di
Fincantieri, accompagnato dall’assessore regionale Pierpaolo
Roberti, dal prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello, dal
sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint, dal presidente
dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale
Zeno D’Agostino, dal presidente della Camera di Commercio Venezia
Giulia Antonio Paoletti e dal comandante della capitaneria di
Porto, Maurizio Vitale.

“I porti italiani hanno bacini di utenza specifici e diversi. Più
riusciamo a valorizzare a massimizzare questi bacini in una
logica integrata, più saremo in grado di recuperare traffici che
altrimenti arriverebbero in scali non italiani”, ha spiegato il
viceministro, aggiungendo che “questo garantisce anche allo Stato
maggiori entrate, quindi di trovare le risorse necessarie per
fare la flat tax, elemento che potrebbe consentire all’industria
italiana di ripartire”.

“Oggi i porti italiani generano circa 13 miliardi di entrate.
Pensare di poterle aumentare nei prossimi anni di 5-8 miliardi
non è impossibile. In prospettiva i traffici nel Mediterraneo
avranno un grande incremento sia sulla parte commerciale, specie
sulle rotte con il sud est asiatico, che su quella crocieristica.
Quindi oggi l’Italia si gioca tantissimo sul mare e sulla sua
capacità di fare sistema e sulla sua logistica. Lo sforzo di
tutti deve essere quello di dialogare, non di contrapporsi”.

Riferendosi più specificamente ai porti di Trieste e Monfalcone,
il vice ministro ha parlato di realtà fondamentali, protagoniste
nei traffici con l’Est Europa, con Nord est italiano – che è un
grande motore di sviluppo economico e di innovazione – nella
prospettiva della via della seta con il sud est asiatico.

“Grazie anche ad una capacità ferroviaria particolarmente
rilevante e alla presenza di interporti, secondo me in
prospettiva si potranno sostituire attracchi in Mar Baltico
piuttosto che nei mari del Nord”, ha affermato.
Riguardo infine a Fincantieri, nel cui stabilimento è stato
accolto tra gli altri dai direttori generali Alberto Maestrini e
Pier Francesco Ragni, Rixi ha parlato di una delle aziende su cui
il Governo punta, in un mercato in forte espansione.
Annunciando un progetto di potenziamento della cantieristica
navale e augurandosi in proposito che Fincantieri investa di più
sui cantieri italiani, il vice ministro ha sottolineato che “in
un momento in cui il settore navale si espande dobbiamo
continuare a investire sull’eccellenza e fare in modo che il
nostro know how ci possa consentire di crescere negli anni”.

La visita del vice ministro si è quindi conclusa all’Azienda
speciale per il Porto di Monfalcone della Camera di commercio
della Venezia Giulia, con un incontro con i componenti del
Comitato consultivo.

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