Italia al 70’ posto per partecipazione delle donne alla vita sociale

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Coinvolgere tutti gli uomini e le donne che vogliono una società migliore, più giusta ed equa nella quale gli stereotipi legati alle discriminazioni di genere siano superate.

Di questo si è discusso ad Ancona su sollecitazione del Gruppo Confapi Donne grazie alla partecipazione di Luisa Rizzitelli e di Cristina Obber.

L’evento si è inquadrato nell’ambito del progetto Better Place che si pone l’obiettivo di creare luoghi di lavoro liberi da stereotipi e sessismo. “L’obiettivo di questo progetto e di questo incontro – ha detto la presidente di Confapi Donne Patrizia Brega introducendo i lavori – è di contribuire a superare il disequilibrio di genere abbattendo gran parte dei pregiudizi che ancora oggi mortificano il ruolo delle donne nella società e nel mondo imprenditoriale”. “Solo attraverso una costante attività di sensibilizzazione ed a questo il gruppo Confapi Donne prova a dare un contributo – ha aggiunto – può prendere piede una cultura del rispetto che troppe volte è disattesa da inciviltà, prepotenza, ignoranza, scarso rispetto anche nelle aziende dove le donne e gli uomini sono chiamati sempre più spesso a lavorare a stretto contatto”.

Nel corso degli interventi Luisa Rizzitelli ha ricordato come anche lo sport sia oggetto di disparità di trattamento anche dal legislatore che non contempla il professionismo in nessuna disciplina sportiva. Cristina Obber ha offerto un’ampia disanima degli stereotipi ancora irrisolti nella nostra società. Significativa la classifica del Global Gender Gap Index che relega l’Italia al 70’ posto in merito alla partecipazione delle donne alle questioni che riguardano salute, rappresentanza politica, educazione e lavoro. Il podio è occupato da Islanda, Norvegia e Finlandia.

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