Nuova ambasciata americana in Kosovo

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A soldier of Kosovo Security Force stands in front of the U.S. and NATO flags after the army formation ceremony in Pristina, Kosovo, December 14, 2018. REUTERS/Laura Hasani

Circa cinque anni fa in Kosovo iniziavano i lavori per la costruzione dell’ambasciata più grande nei Balcani, ovvero quella degli Stati Uniti

Il maestoso edificio – come riporta Monitor – è costato ben 250 milioni di dollari e si prevede che offrirà occupazione a circa 700 persone.

La nuova ambasciata statunitense

L’ambasciata americana a Prishtina – dove si potranno richiedere e prendere i visti e che avrà anche una residenza per la marina militare americana – non è una struttura comune o semplice. Si estende, infatti, per circa 5 ettari per uno spazio totale di 15.800 metri-quadrati.

Il suo straordinario design è stato progettato dallo studio di architettura David Brody Bond Architects and Planners, ringraziato sentitamente dall’ambasciatore statunitense Philip Kosnett durante l’inaugurazione di giovedì.

Presente all’evento, oltre alle figure di spicco del paese come il presidente Hashim Thaçi e il primo ministro Ramush Haradinaj, anche il deputato americano Eliot Engel, grande “amico” del popolo kosovaro.

A seguito della proclamazione d’indipendenza del Kosovo nel 2008, gli Stati Uniti hanno ufficialmente istituito rapporti diplomatici con il Kosovo creando anche l’ambasciata. Dal 1999 gli USA hanno investito in Kosovo circa due miliardi di euro, in cui sono inclusi anche i soldi per l’investimento della nuova ambasciata che non a caso è stato inaugurata proprio il 4 luglio, giorno dell’indipendenza degli Stati Uniti.

Kosovo-USA: un rapporto speciale

Gli Stati Uniti sono stati da sempre uno dei paesi che hanno appoggiato il Kosovo, come è stato dimostrato svariate volte nel corso degli anni.

L’apporto statunitense, infatti, è stato fondamentale durante il conflitto in Kosovo. Conflitto che iniziò quando gruppi armati di giovani kosovari iniziarono coagularsi in un vero e proprio movimento insurrezionale dagli anni 1995-96 in poi. Il movimento di insurrezione prese il nome di Ushtria Clirimtare e Kosoves (UCK, ossia l’Esercito di Liberazione del Kosovo).

L’intensità più grande durante la guerra fu raggiunta intorno al 1998, quando la risposta delle forze centrali serbe fu ancora più violenta e repressiva, in alcuni episodi macchiandosi anche di crimini contro l’umanità.

L’intervento della NATO per porre fine alle ostilità fu supportato in prima linea proprio dagli Stati Uniti, i quali non aspettarono nemmeno il “via libera” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (composto, oltre agli stessi Stati Uniti, anche da Inghilterra, Francia, Cina e Russia).

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