Regione Marche, 1.4 milioni di euro per i dottorati innovativi ed Eureka

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Tornano i dottorati innovativi e i dottorati Eureka anche per l’anno 2020/2021. Lo ha deliberato la giunta regionale su proposta dell’assessore al Lavoro, alla Formazione e all’Istruzione Loretta Bravi stanziando oltre 2,2 milioni di euro.

Per i dottorati Innovativi, si prevede la concessione di 20 borse di studio triennali, di € 70.114,43 ciascuna per l’attuazione di altrettanti percorsi a carattere industriale in aziende raggruppate in determinati Cluster economici per una spesa complessiva massima di 1.402.288,60 euro. Per l’attuazione delle borse di dottorato di ricerca “Eureka” si prevede invece la concessione di 26 borse di studio triennali, per un importo a carico del FSE POR Marche 2014-2020 di 31.114,43 euro ciascuna, in quanto il progetto Eureka prevede anche il cofinanziamento dell’impresa coinvolta nella ricerca e dell’Università, nella misura rispettivamente di 26.000 e € 13.000 euro. Pertanto l’importo complessivo a carico della Regione è pari complessivamente ad € 808.975,18. In seguito a questa deliberazione verranno quindi emanati due distinti Avvisi Pubblici, per le borse di dottorato innovativo e per le borse di ricerca denominate “Eureka” ormai consolidate come buona prassi di collaborazione con le aziende.

Loretta Bravi

“La Regione Marche – spiega l’assessore Loretta Bravi – ritiene che la ricerca rappresenti un’attività di studio imprescindibile per l’innovazione e la competitività del sistema economico, ed in particolare per quello regionale tanto più in questo difficile periodo che stiamo vivendo. Superate l’emergenza epidemiologica la ricerca e lo sviluppo saranno una delle policy di maggior interesse per i tavoli europei e sicuramente cercheremo di andare incontro alle esigenze delle aziende concordando tempi e modi alla luce della situazione che si prospetterà una volta superata la pandemia. In ogni caso, viste le domande pervenute nelle precedenti edizioni di queste tipologie di dottorati e l’interesse da parte del mondo accademico ed imprenditoriale abbiamo ritenuto opportuno proseguire in questa esperienza. In particolare la formula del dottorato di ricerca innovativo, si rivolge ad un intero settore economico, piuttosto che ad una singola impresa, formula che si ritiene possa essere più fruttuosa e che possa portare ad obiettivi più elevati in termini di produzione di conoscenze e possibilità di occupazione per i dottorandi. Pertanto si propone di continuare nella strada intrapresa, promuovendo e rafforzando il rapporto tra ricerca e tessuto economico/imprenditoriale, attivando progetti di ricerca nelle realtà imprenditoriali organizzate in Cluster”.

I primi progetti di ricerca proposti e attivati, con la nuova formulazione in un determinato settore economico, definito prioritario dalla Regione Marche, di imprese organizzate in Cluster, hanno abbracciato tutti i settori proposti dalla Regione ed hanno riscontrato elevato interesse sia da parte degli Atenei che da parte delle aziende. Per cui in linea di continuità con la prima deliberazione si propone di proseguire e ampliare la ricerca nei settori economici definiti prioritari e strategici dalla Regione:

  • Manifatturiero sostenibile;
  • Agro alimentare, con una proiezione anche verso la valorizzazione del territorio e del paesaggio a fini turistico-produttivi;
  • Meccanica/meccatronica e domotica;
  • Riduzione del rischio di catastrofi naturali;
  • Salute e benessere.

Come nella precedente edizione potranno essere proposti progetti di dottorato anche in materia di: sicurezza digitale; economia circolare e nelle altre Aree della Smart Specialisation Strategy – S3 individuate a livello nazionale.

Gli Atenei interessati dovranno sviluppare le loro progettualità sulla base di un avviso pubblico. Anche la prosecuzione dei dottorati di ricerca, da attivare dal 1° novembre 2020, è da annoverare nell’ambito della sperimentazione, visto che un ciclo di dottorato prevede un’attività di studio e ricerca triennale, non ancora terminato, e pertanto le conclusioni della ricerca e dell’auspicato impatto nel sistema produttivo si potrà verificare e valutare soltanto nel medio termine.

Le Università che intendono candidarsi dovranno coinvolgere, come nella passata prima edizione, i Cluster Tecnologici nazionali a cui la Regione ha aderito a partire dal bando MIUR del 2012, nonché le Agenzie di ricerca nazionali. Risulterà apprezzabile per la valutazione dei progetti il coinvolgimento di enti di ricerca nazionali, come CNR, INFN, IIT, ENEA, etc., proprio perché contribuiscono a sviluppare una ricerca altamente qualificata sul piano scientifico, coerente con la Smart Specialisation Strategy- S3- regionale, efficace a sostenere le traiettorie di sviluppo del nostro territorio e a formare in maniera specialistica i dottorandi.

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