AnconAmbiente, il “Natale amaro” per i lavoratori? Colpa di alcune sigle sindacali

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“Rimango sconcertato da quanto ho letto sui giornali ed in relazione ai nostri dipendenti di Fabriano”. Queste le parole del Presidente di AnconAmbiente Antonio Gitto a commento della notizia del “Natale amaro” dei dipendenti che lavorano nel fabrianese. “È necessario fare immediatamente chiarezza – ha continuato Gitto – proprio partendo dal “concorsone” di cui si fa cenno nell’articolo. Questo concorso ha subito, per fatti noti legati all’emergenza Covid, un iter particolarmente complesso sul quale, tuttavia, si era trovato un accordo che prevedesse l’inclusione anche di queste figure operative nel territorio di Fabriano. A questo punto è doverosa una seria ricostruzione dei fatti, con l’auspicio che possa portare ad una piena consapevolezza di responsabilità, cosa peraltro già nota e diffusa tra le maestranze. Mi sono speso per cercare di convincere le rappresentanze sindacali ad abbandonare anacronistiche prese di posizione sui principi, per concentrarsi sull’interesse delle persone, dei lavoratori e della continuità dei servizi aziendali, provando a trovare soluzioni per la riconferma di tutti i somministrati in scadenza (non solo quelli di Fabriano ndr), senza peraltro trovare disponibilità ad eccezione fatta della UIL. In particolare tutta la macchina organizzativa ha cercato, invano, di proporre non solo la riconferma, ma anche un percorso di futura stabilizzazione, proponendo degli accordi che sono stati rigettati con l’assunto che “[…] In AnconAmbiente si lavora a tempo indeterminato perché vincitori di concorso senza percorsi preferenziali basati sull’avere lavorato con contratti di somministrazione […]”. Curioso quindi oggi leggere che non sono stati tenuti in considerazione esperienza e situazioni oggettive: esattamente il contrario di ciò che si richiedeva mesi fa e si dichiara ai mass-media. Ora mi domando quale sia la “ratio” di un atteggiamento di questo genere e, se vogliamo, anche delle dichiarazioni che ho letto proprio domenica mattina le quali parlano di una mancata programmazione che, invece, è l’unica cosa che proprio non difetta in azienda. Il possibile lo abbiamo fatto, il difficile lo abbiamo percorso, l’impossibile non è strada praticabile. Sono certo comunque che il futuro ci darà ragione”.

 

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