Nuovi vigneti nelle Marche per 175 ettari

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La Giunta regionale ha adottato i criteri per autorizzare l’impianto di nuovi vigneti nel corso del 2021. Su proposta del vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, sono state recepiti i tre parametri condivisi, venerdì scorso, al Tavolo della filiera vitivinicola. Le Marche potranno autorizzare 175 ettari di impianti viticoli che verranno concessi favorendo le richieste che riguardano le superfici svantaggiate con problemi di pietrosità del suolo (per lo più coincidenti con le zone terremotare), terreni confiscati alle organizzazioni criminali, superfici che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente. “Abbiamo recepito il lavoro congiunto portato avanti nell’ambito del Tavolo regionale – commenta Carloni – Il settore vitivinicolo è un punto di forza dell’agricoltura marchigiana che intendiamo valorizzare con investimenti adeguati e favorendo la più ampia collaborazione con gli operatori del settore. Dal confronto costruttivo scaturiscono le scelte migliori per programmare i migliori investimenti produttivi”. La normativa europea prevede che l’incremento dei vigneti sia regolato attraverso il rilascio annuale di nuove autorizzazioni all’impianto, nella misura massima dell’1 per cento della superficie vitata nazionale. L’Italia ha a disposizione 6.760 ettari, comprensivi dei 175 disponibili nelle Marche. I criteri individuati, tra quelli stabiliti a livello ministeriale, esaltano la vocazione biologica delle Marche, la sensibilità sociale della comunità, la volontà di rilancio delle aree terremotate (contraddistinte da suoli con problemi di tessitura e pietrosità) dove il Pecorino riesce a esaltare le sue peculiarità organolettiche. Il vitigno ha dimostrato una grande capacità di adattamento alla natura pedologica e ambientale di queste zone, offrendo una concreta prospettiva agronomica e ambientale per sostenere l’economia locale. L’assessore Carloni ha assicurato un intervento presso il Ministero per verificare la possibilità di rendere la misura più snella e fruibile. La Giunta regionale ha anche stabilito il limite massimo di 10 ettari concedibili per la domanda e una superficie minima garantita di 5mila metri quadrati se le richieste eccedessero la disponibilità accertata.

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