Attive in Fvg tutele minoranza slovena

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Foto da Wikipedia
Dal 2016 sono in produzione le carte d’identità elettroniche bilingue italo-slovene; l’Anagrafe nazionale da giugno 2020 rilascia certificati anche in sloveno.
Nel biennio 2019-20 il Comune di Gorizia ha rilasciato 33 moduli bilingui su 16mila certificati, 25 documenti identità bilingui su 739, e ha evaso 700 richieste di traduzione da uffici e cittadini. Il Comune di Cividale dal 2016 ha attivato lo sportello linguistico sloveno, e ad oggi ha rilasciato 34 carte d’identità bilingui e ha realizzato progetti di valorizzazione dello sloveno con centinaia di fruitori. Il Comune di Trieste ha realizzato, in collaborazione con Agenzia Entrate, Dogane, Inps, Inpdap, Inail, Questura e Ufficio scolastico regionale, lo Sportello unico per gli Sloveni (attualmente sospeso, ma contattabile via mail e telefono) nel biennio 2019-20 ha evaso 277 pratiche; il Comune ha poi attivato uno sportello informativo in sloveno, servizio di traduzione nelle circoscrizioni Altipiano Est e Ovest per le attività elettorali; e la Prefettura di Trieste ha attivato corsi di sloveno per i dipendenti.
E’ la sintesi, visionata dalla Dire, delle tutele attivate nei confronti della minoranza linguistica slovena in Friuli Venezia Giulia, riguardante in particolare i Comuni di Trieste, Cividale del Friuli e Gorizia, fatta dal sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, rispondendo a una interrogazione dei deputati forzisti Carlo Sarro e Roberto Novelli.
Novelli e Sarro chiedevano in particolare l’effettiva dimensione dei servizi erogati in sloveno ai cittadini, previsti nella legge di tutela del 2001. Secondo Novelli, infatti, l’inserimento di Cividale nel perimetro territoriale in cui si applica la normativa a tutela della minoranza slovena è “stata del tutto ingiustificata, sul piano storico e culturale, e come tale decisione sia percepita come un’ingiustizia dai cittadini”. Come argomentazione alla sua osservazione, il forzista cividalese evidenzia come “negli ultimi tre anni siano state rilasciate soltanto 34 carte di identità bilingui e non sia stata avanzata alcuna richiesta di traduzione di atti o comunicazioni”, mentre i progetti realizzati in base alla legge di tutela “siano utilizzati per finalità del tutto estranee alla realtà storica, culturale e linguistica di quel territorio”.
Differente è la situazione a Trieste e Gorizia, rileva Novelli, comuni caratterizzati “dall’effettiva presenza della minoranza slovena, la quale, tuttavia”, conclude il forzista replicando al sottosegretario, “andrebbe qualificata come minoranza nazionale, la cui tutela presenta implicazioni peculiari, anche sotto il profilo della politica estera e dei rapporti internazionali con la Slovenia”.

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