Crisi energetica: i Proff. Mele e Magazzino chiedono prudenza sui conti pubblici

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La corsa dei prezzi delle materie prime ed in particolare del gas è destinata ad avere un impatto negativo molto forte su tutte le economie non autosufficienti dal lato energetico. Purtroppo, l’Italia è senza dubbio tra queste, vuoi per fattori geologici, vuoi per scelte referendarie probabilmente errate.

La difficile ripresa post-crisi pandemica si trova ora strozzata dall’impennata dell’inflazione trainata proprio dai prezzi energetici.

Da molte parti, quindi, si sentono ventilare proposte di allentamento dei vincoli di bilancio i quali, in verità, nel nostro paese non sono mai stati particolarmente stretti.

Relativamente a tale ipotesi intervengono i professori Marco Mele (Unicusano) e Cosimo Magazzino (Roma Tre) – Associati di Politica Economica – affermando che eventuali allentamenti sarebbero un tragico errore.

“Il nostro Paese, che già prima della pandemia aveva il secondo debito pubblico più alto del mondo, ha visto gonfiarsi ulteriormente quel fardello, nel tentativo di alleviare la crisi. Oggi, qualsiasi governo debba succedere a quello di Mario Draghi, non può dichiararsi irresponsabile sulla tenuta dei conti pubblici: sarebbe una scelta irresponsabile, non potendo prescindere dalla fiducia che le organizzazioni internazionali debbono accordarci per decidere di finanziarci.

Se si vuole davvero governare con un orizzonte di legislatura servono più realismo e meno promesse. Altrimenti, in primavera, potremmo trovarci l’ennesimo governo tecnico”, hanno dichiarato i 2 economisti, molto presenti ultimamente sulla stampa nazionale in virtù di una loro recente pubblicazione dove hanno dimostrato il nesso tra consumo energetico e crescita economica per l’Italia e premiati nel mese di agosto dalla rivista scientifica Applied Energy (Elsevier) per l’elevato numero di citazioni internazionali ricevute.

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