“I rappresentanti della Flex hanno comunicato, che con le 48 uscite volontarie e con il non rinnovo del contratto di 72 lavoratori somministrati, il piano industriale è coerente con la prosecuzione della produzione nel sito di Trieste”. E’ l’accordo raggiunto tra multinazionale statunitense-singaporeana delle telecomunicazioni Flex e i sindacati Fiom, Fim, Uilm, che salva il sito produttivo di Trieste dalla delocalizzazione in Romania. Lo fanno sapere alla ‘Dire’ i segretari triestini di Fiom, Marco Relli, e Uilm, Antonio Rodà, anticipando che il 20 ottobre prossimo, con un incontro fisico al ministero dello Sviluppo economico, sarà ufficializzato l’accordo tra azienda e parti sociali.
Nel sito che conta 540 lavoratrici e lavoratori, a inizio estate la proprietà ha dichiarato un esubero di 280 lavoratori. Oggi di questi rimarranno 160, spiegano i sindacalisti. “Entro la fine del mese usciranno quasi tutti i 48 lavoratori che volontariamente hanno manifestato la volontà di licenziarsi- spiega Relli-; una quindicina sono quelli vicini alla pensione che potranno beneficiare di uno ‘scivolo’; altri hanno trovato un altro lavoro o hanno aperto la partita Iva; alcuni hanno deciso per un periodo di stand by. Sui somministrati- continua il segretario Fiom- l’azienda non ha ceduto, ma ha sottolineato che non vuole più usare il personale in ‘staff leasing’, confermando che a fine ottobre i contratti con Adecco e Man Power saranno lasciati scadere”.
I 72 lavoratori somministrati, aggiunge Rodà, “sono la parte più dolorosa dell’accordo. L’azienda ha offerto due mensilità come compensazione per la fuoriuscita, ma noi pensiamo che l’offerta debba essere al rialzo. Ha chiesto inoltre che la Regione si attivi per la ricollocazione dei lavoratori, e ha fatto prospettare un diritto di prelazione per i lavoratori oggi somministrati per una futura stabilizzazione. Assunzione- evidenzia Rodà- che sarebbe possibile in quanto formalmente l’azienda stessa non ha licenziato”.
Un altro segnale importante, sottolineano i sindacalisti, sono i contratti di solidarietà, che la Flex ha rinnovato per un periodo più breve, e che sarebbero chiusi definitivamente a fine febbraio. Ciò significa, concludono da Fiom e Uilm, che l’azienda si aspetta che nel prossimo futuro la produzione tornerà a livelli normali.