Motori elettrici per il First 44 e l’Oceanis 30.1

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Beneteau entra nel settore dei motori elettrici e presenta a Parigi due nuove versioni del First 44 e dell’Oceanis 30.1

 

Durante l’ultimo Salone Nautico di Parigi tenutosi a dicembre 2022 nella capitale francese la Beneteau ha presentato due nuove versioni di due suoi cavalli di battaglia, il First 44 e l’Oceanis 30.1.

Durante la presentazione Gianguido Girotti, Amministratore Delegato della divisione nautica del Gruppo Beneteau, ha spiegato: “Per quanto riguarda lo sviluppo dei prodotti, al momento ci stiamo concentrando sulla riduzione dell’impatto ambientale in due aree chiave, i materiali compositi e i sistemi di propulsione”.

Gli sforzi su queste due aree della costruzione navale da diporto si concentrano nel First 44 che oltre a montare un motore elettrico della Torqeedo, è stato laminato con resine riciclabili tanto da essere premiato con il Boat Builder Award for Environment Improvement in Manufacturing Process per l’integrazione di materiali di origine biologica e resina riciclabile in scala.

Oltre al First 44 e all’Oceanis 30.1, la Beneteau ha introdotto i motori elettrici nel settore dei catamarani a vela con l’Excess 15, alimentato dal saildrive Deep Blue sempre di Torqeedo e in quello delle barche a motore. Sono stati da poco lanciati il nuovo Deelphia 10 e il Delphia 11, due modelli a motore sempre motorizzati da Torqeedo.

In particolare il marchio Delphia ha come obiettivo quello di avere l’intera gamma motorizzata con sistemi elettrici entro il 2024.

I sistemi elettrici ancora vivono delle limitazioni dovute al prezzo elevato e soprattutto all’autonomia, ma indubbiamente questi rappresentano il futuro e in pochi hanno dei dubbi sul fatto che il sistema elettrico prenderà sempre più piede sino a sostituire integralmente i motori termici.

La sfida maggiore sarà quello della riciclabilità dei laminati, infatti il grande problema di inquinamento delle barche da diporto è il loro fine vita. Inutile avere una barca a vela spinta da un motore elettrico che le permette di inquinare molto di meno, se poi la sua distruzione a fine ciclo comporta un inquinamento che è centinaia di volte quanto risparmiato durante la sua durata.

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