Presentazione del recupero e adeguamento sismico del Palazzo Storico del Rettorato

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È stato presentato durante una conferenza stampa il progetto di recupero e adeguamento sismico del Palazzo Storico del Rettorato di Piazza Roma, severamente danneggiato in alcune sue parti dal sisma del 2016 che ha colpito il Centro Italia.

I danni sono subito apparsi importanti, avendo interessato tanto le strutture murarie che la copertura lignea. Al momento del sisma il palazzo ospitava la sede del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche con circa 50 dipendenti.

Con il progetto si prevede di ridare vita a questo che è un edificio particolarmente importante per la città sia sotto il profilo storico che per la propria posizione essendo posto a chiusura della centrale Piazza Roma. Dato il valore storico e architettonico dell’edificio, l’intervento, seppure importante sotto il profilo strutturale, perseguirà gli attuali indirizzi del restauro, privilegiando la tutela del bene.

Si manterranno pertanto inalterati sia gli aspetti architettonici che caratterizzano l’immagine dell’edificio verso la città, con le attuali partiture, sia gli aspetti distributivi, pur garantendo i necessari adeguamenti in materia di sicurezza e sostenibilità. L’edificio ospiterà le funzioni di maggiore rappresentanza dell’Ateneo ad al piano nobile rivedrà la luce la grande sala che si affaccia su piazza Roma, caratterizzata al proprio interno da stucchi e da un cassettonato ligneo, cui si accede salendo lo scalone nobile.

Grazie al nuovo Piano della ricostruzione pubblica delle Marche presentato lo scorso 3 marzo dal Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli insieme al Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli, sono stati stanziati 12,3 milioni di euro per l’adeguamento sismico del Palazzo Storico del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche. Ammonta a 642,5 milioni di euro complessivi il finanziamento per il nuovo Piano della ricostruzione pubblica delle Marche. Un investimento importante che darà il via a 742 opere rimaste ad oggi fuori dalla ricostruzione, aumentando il plafond destinato alla regione.

“Si tratta di una notizia straordinaria, di grande importanza per l’Università e per la città – afferma il Prof. Gian Luca GregoriRettore Università Politecnica delle Marche – frutto del lavoro di oltre un anno. Grazie a questo finanziamento potremmo riportare il Rettorato nella sua sede storica, nel cuore del capoluogo e per questo ringrazio il Commissario Castelli e il Presidente Acquaroli per l’impegno profuso in questo senso”.

“Le scosse violente di sei anni fa hanno danneggiato anche edifici fuori dal cratere, strutture importanti e simboliche come il Rettorato. Poter intervenire su questa struttura – afferma Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche – ha sicuramente diverse ripercussioni positive: la prima è quella di mettere in sicurezza un patrimonio immobiliare d’eccellenza nel pieno centro della città capoluogo di regione. Dal 2016 sono passati molti anni, ma finalmente anche questo edificio prestigioso ha le risorse per poter essere riportato alla funzionalità. Gli spazi sono elemento fondamentale per lo sviluppo di una comunità e la Politecnica delle Marche, che è un soggetto molto importante per la formazione e la competitività, avrà di nuovo il Rettorato. Riflessi positivi per la città di Ancona: insieme agli investimenti che sono in procinto di essere effettuati in questa area, anche questo intervento contribuirà a rendere la città più sicura e moderna. Voglio ringraziare chi ha lavorato a questo intervento, dai progettisti a Guido Castelli, per l’ottimo lavoro fatto da assessore prima e da Commissario oggi. Abbiamo avviato recentemente questo importantissimo piano di ricostruzione pubblica che permetterà di recuperare moltissimi spazi, i luoghi più simbolici e rappresentativi nel cratere ma anche fuori cratere, e imprimere un’accelerazione alla ricostruzione. Voglio ringraziare il Magnifico Rettore dell’Università per il grande lavoro di collaborazione istituzionale, importante per rilancio della nostra regione”.

Guido Castelli, Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016: “La riparazione post sisma passa necessariamente dal ripristino di quei luoghi essenziali per la vita della comunità. Il rettorato di Ancona ne è un esempio, in quanto fulcro della vita dell’ateneo, palazzo identitario della città e punto di riferimento per studenti, professori e personale amministrativo. Per questo il suo inserimento nel nuovo piano delle opere pubbliche delle Marche è un segnale importante e un passo avanti nella ricostruzione. Il nostro obbiettivo è dare priorità alle aree più colpite, ma non possiamo ignorare che, come in questo caso, ci sono stati danni ingenti anche al di fuori del perimetro del cratere. I luoghi di formazione sono un patrimonio comune a tutto il territorio marchigiano e da qui immaginiamo di scrivere il prossimo capitolo per la nostra regione e per le aree interne. Mi piace ricordare in questa occasione che l’Università Politecnica delle Marche è una delle protagoniste del progetto per la innovativa rete di centri di ricerca che animerà il Centro Italia grazie ai fondi del Piano nazionale complementare sisma. Sosteniamo i nostri atenei per sostenere i nostri paesi e il nostro futuro”. “Come evidenzia il caso del Rettorato di Ancona – prosegue Castelli -, i danni causati dal sisma del 2016 si erano estesi anche al di là dell’area del cratere e, pur avendo questa la priorità, era doveroso intervenire. Ancona e la sua università lo meritano”.

“Questo finanziamento ci consente di poter dare continuità al progetto e ritornare nella nostra sede storica che ospiterà gli Organi di Ateneo e le strutture amministrative a staff – spiega il dott. Alessandro IacopiniDirettore Generale dell’Università Politecnica delle Marche – e grazie al recupero della grande sala che si affaccia su piazza Roma si potranno di nuovo svolgere, nel cuore della città e del capoluogo di Regione,  le funzioni di maggiore rappresentanza dell’Ateneo ad accogliere le attività istituzionali del territorio. Si prevede di avere il progetto definitivo entro il 15 maggio 2023 per poi arrivare all’esecutivo alla fine di settembre e avviare le procedure di gara per i lavori che non inizieranno prima del 2024, in considerazione dei tempi tecnici e amministrativi necessari”.

“Ho avuto modo di visionare tra i primi l’edificio immediatamente dopo il primo evento sismico dell’agosto 2016. I danni, poi peggiorati con il proseguire degli eventi sismici – spiega il Prof. Marco D’Orazio, Pro Rettore Università Politecnica delle Marche – sono immediatamente apparsi di particolare rilievo, costringendoci all’abbandono di un edificio di particolare rilievo per la città, sia sotto il profilo storico, essendo parte del nuovo assetto urbano configuratosi a seguito del piano regolatore del 1862 e chiusura dell’odierna piazza Roma, sia per la capacità di contribuire alla vita cittadina, essendo qui dislocate funzioni e attività di interesse della cittadinanza tutta. L’opportunità che ci offre il riconoscimento, da parte della struttura commissariale, dell’edificio tra le opere pubbliche danneggiate dal sisma e l’assegnazione di risorse economiche ci consente di procedere speditamente verso il restauro dell’edificio così da poter contribuire nuovamente alla vita della città”.

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