L’intelligenza artificiale a confronto con i designer

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L’intelligenza artificiale a confronto con i designer e integrata in raffinati espositori, per raccogliere informazioni nei contesti retail.
Sono i due ambiti in cui Cristian Paravano, general manager e ceo di Sarno Display del Gruppo Gatto Astucci, sta verificando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, restando in qualche caso «persino sorpreso» dai livelli raggiunti, nonostante questa tecnologia l’abbia approcciata già sul finire degli anni Novanta, conoscendone perciò le potenzialità.

«Ho visto sviluppare progetti di design da Chatgpt sbalorditivi per originalità e accuratezza e in diversi casi, ormai, è difficile distinguere ciò che è realizzato dall’umano e ciò che produce l’umanoide», afferma.

Una presente e una prospettiva che non lasciano indifferente il manager esperto. «In ambito aziendale queste potenzialità le stiamo valutando dal punto di vista del design di prodotto, mettendo in competizione la macchina con l’uomo – illustra – e stiamo studiando le opportunità che può offrire nell’ambito del retail. Questo è un contesto in cui, in genere, i brand hanno più difficoltà a raccogliere informazioni riguardo alle preferenze ed emozioni dei clienti. Poter integrare gli espositori con soluzioni che rendano possibile trasmettere alle aziende contorni più precisi sugli interessi degli acquirenti è senz’altro una sfida in cui l’AI può dare un supporto strategico».

Due esempi tratti dalla pratica quotidiana di un manager convinto che l’AI rappresenti «un’innovazione disruptive», cioè dirompente, e che il suo impatto «sarà importante» in termini di evoluzione dei sistemi. Un’evoluzione, è altrettanto convinto, che «non si può bloccare, perché l’evoluzione non si può stoppare. Piuttosto è necessario controllarla: in alcuni ambiti avrà senz’altro effetti molto positivi, penso alle chance che si aprono in medicina, in altri occorrerà una maggiore attenzione». Per esempio, «cercando di lasciare meno tracce possibili riguardo a propri comportamenti, abitudini, interessi…., per rendere quanto meno più complesso, se non proprio impossibile, prevedere quale sarà la nostra prossima mossa».

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