Etica e Intelligenza Artificiale nella sanità

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Arthur D Little tra i protagonisti del workshop CARE: Conversational Agents and Responsible Ethics in Healthcare, momento di dialogo svoltosi nella cornice dell’EFMI Special Topic Conference 2023, evento organizzato dalla Federazione europea di informatica medica (EFMI) in collaborazione con il Politecnico di Torino e ospitato dalla Società Scientifica Italiana di Informatica Biomedica (SIBIM)

 

L’intelligenza artificiale, il suo utilizzo e i suoi risvolti etici nel settore sanitario, questo il focus dell’incontro. Arthur D Little, che vanta diverse esperienze nell’adozione degli agenti virtuali conversazionali, ovvero software basati sulla Natural Language Processing, una branca dell’intelligenza artificiale, che interpretano, rispondono, conversano con gli utenti in modo “naturale” e personalizzato, basti pensare alle chat d’assistenza di alcuni portali online, ha portato sul palco la propria expertise sul metodo di implementazione e adozione di questa nuova tecnologia mantenendo saldo il focus, al contempo stesso, su concetti come sostenibilità e rispetto dell’etica.

Adalberto Biffi, Principal, e Marco Stucchi, Consultant, hanno presentato, assieme al gruppo di ricerca dell’Università di Udine, il loro punto di vista innovativo sul tema, rimarcando quanto sia di fondamentale importanza migliorare l’affidabilità, l’equità e la trasparenza nell’impiego dell’intelligenza artificiale. Le ricerche del gruppo dell’Università di Udine si sono svolte presso i laboratori “MITEL – Medical Informatics, Telemedicine & eHealth Lab”, guidato dal Prof. Vincenzo Della Mea, e “SMDC – Social, Mobile, Data & Crowd Lab”, guidato dal Prof. Stefano Mizzaro, e hanno coinvolto il Prof. Kevin Roitero e il Dott. Michael Soprano. Sono state, inoltre, parzialmente finanziate dal Piano strategico di Ateneo, nell’ambito dei due progetti “Governance e Pubblica Amministrazione Digitale” e “Intelligenza Artificiale”.

“L’AI, che fino a qualche anno fa era un disciplina per pochi studiosi, sta entrando molto velocemente nel nostro quotidiano. Questo cambiamento epocale porta conseguenze per tutti noi” ha affermato Adalberto Biffi, Principal ADL, proseguendo “la sfida che affrontiamo è complessa, ma la complessità non deve far paura, anzi. Deve essere gestita con pragmaticità e metodo come stiamo facendo da anni in ADL presso i nostri clienti”.

“L’eccezionale diffusione dell’intelligenza artificiale e in particolare degli assistenti conversazionali, dotati della capacità di interpretare il linguaggio naturale e di apprendere in autonomia come migliorarsi, ha portato con sé notevoli progressi e semplificazioni ma ha anche introdotto nuove sfide tecnologiche, normative e etiche, a cui siamo chiamati a rispondere” ha sottolineato poi Marco Stucchi, Consultant ADL.

Obiettivo del workshop è stato proprio quello di discutere sulle moderne sfide del settore sanitario connesse all’intelligenza artificiale. Aumenta sempre più, infatti, la necessità di fornire nella sanità servizi efficienti e personalizzati, che siano in grado di offrire ad ogni singolo caso una rapida soluzione. Cresce anche, però, l’importanza di una comunicazione tra operatori sanitari e pazienti che sia in grado di seguire un codice etico di comportamento. Nell’assistenza sanitaria, quindi, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale deve essere sicuro, imparziale e trasparente. Ed è qui, nello scambio tra l’agente virtuale e la persona, che si inserisce nel dibattito la questione etica. Infatti, una profonda analisi della condotta “comportamentale” di questi nuovi metodi basati sull’intelligenza artificiale, un vero e proprio studio etico di essi, è essenziale al fine di poter evitare che vi siano criticità nel sistema.

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