Il Monteverro 2019 primo vino italiano tra i migliori rossi eletti al BWW2023

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Un valzer degustativo che ha visto protagonisti i migliori vini rossi del mondo: quasi 8000 concorrenti provenienti da ogni angolo del mondo, una challenge enologica senza precedenti. Il BWW Best Wine of the World competition è infatti una competizione vinicola tra le più sfidanti del panorama Organizzata attraverso il portale Tastingbook.com. I vini finalisti sono stati degustati due volte alla cieca da una giuria di 23 degustatori professionisti provenienti da 9 Paesi diversi. È stato un vero e proprio spettacolo!  Il Monteverro 2019 è stato inserito al quattordicesimo posto tra i migliori 20 vini al mondo, primo vino italiano in classica (l’altro è un Barolo in sedicesima posizione).  Un risultato a sorpresa e quindi di ancora maggior valore in una classifica dominata da vini californiani e francesi.

photo by Leif Carlsson

 

Una bellissima soddisfazione che va al di là della semplice competizione”, afferma il team di  lavoro di Monteverro, cantina gioiello di Capalbio, espressione dell’eccellenza vitivinicola della maremma autentica del sud, al confine con il Lazio. “Siamo davvero orgogliosi perché il nostro Monteverro 2019, un super tuscan elegante e autentico – blend di Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot – è ancora giovane come annata, ma già mostra tutte le sue potenzialità. È un vino da prendere e tenere in cantina qualche anno, così da poterlo degustare al massimo della sua espressione”. I collezionisti sono avvertiti.

 

Ma la cantina capalbiese – forte della sua passione enoica, della ricercatezza e dell’eleganza dei vini che propone – non è nuova a questo premi. La competizione – infatti – oltre ai vini valuta anche gli enologi. Nel 2017 ad avere la meglio in questa categoria è stato proprio Matthieu Taunay, dal 2003 enologo di Monteverro, che si è aggiudicato il Best Winemaker of the World.   Nato e cresciuto nella valle della Loira, Taunay ha studiato viticoltura ed enologia in Borgogna e in Champagne. Ha poi viaggiato tra Napa Valley, Sudafrica, Nuova Zelanda e Cile, per approdare poi in Toscana a inizio anni duemila e seguire, fin dai suoi esordi, Monteverro. Vincere in questa competizione è nel Dna della Cantina!

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